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Greta Thunberg lascia il direttivo della Flotilla ma resta a bordo della missione

Pubblicato il 17 Settembre 2025

Il cambio di nave e l’uscita dal direttivo

Greta Thunberg ha deciso di lasciare il comitato direttivo della Flotilla, spostandosi dalla nave Family – che ospita il gruppo organizzatore – alla nave Alma. A raccontarlo è Lorenzo D’Agostino, inviato del Manifesto a bordo della missione: ha descritto l’attivista mentre trascinava la sua valigia lungo la banchina, lasciando la Family per trasferirsi sull’altra imbarcazione. Sul sito ufficiale della missione il suo nome è già scomparso dall’elenco dei membri del direttivo.

Le motivazioni dietro la scelta

Secondo alcune fonti citate dal Manifesto, le divergenze sarebbero nate da una comunicazione interna troppo focalizzata sulla Flotilla e non abbastanza sulla questione palestinese. Greta, tuttavia, ha ribadito di credere pienamente negli obiettivi della missione e nella mobilitazione per una Palestina libera. In una dichiarazione, ha precisato: «Il mio ruolo non sarà nel comitato direttivo, ma come organizzatrice e partecipante».

L’uscita di Yusuf Omar

Parallelamente, un altro nome noto ha lasciato la missione. Il giornalista e influencer Yusuf Omar ha annunciato su Instagram l’addio alla navigazione, motivandolo con ragioni di strategia comunicativa. Il suo stile definito troppo sensazionalista aveva già suscitato malumori all’interno della Flotilla. La sua copertura giudicata allarmista sull’attacco dei droni è stata l’elemento che ha portato alla rottura definitiva.

La posizione di Tony La Piccirella

A fare chiarezza è intervenuto Tony La Piccirella, attivista della Global Sumud Flotilla, che ha spiegato all’Adnkronos: «Greta non vuole far parte del direttivo, ma continua a supportare la missione e si trova comunque sulla Alma, una delle due navi principali». Secondo La Piccirella, alcune frasi riportate dalla stampa sarebbero state estrapolate per destabilizzare l’opinione pubblica sulla missione.

L’attivista ha inoltre sottolineato che Greta non ha abbandonato la missione né per motivi politici né per ragioni di sicurezza, ma ha semplicemente scelto di non far parte del comitato. Ha ricordato anche le difficoltà degli ultimi mesi: «Il carico emotivo e decisionale è stato molto pesante, è normale che ci siano stati cambi di ruolo o partenze».

Greta resta parte della missione

In conclusione, Greta Thunberg non si è ritirata: continua a sostenere attivamente la Flotilla e partecipa come organizzatrice e membro dell’equipaggio, ribadendo il proprio impegno per portare aiuti umanitari ai civili di Gaza.

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