Pubblicato il 22 Ottobre 2025
Il caso di Andrea Canessa, tetraplegico multato dopo essere stato investito
Travolto da un’auto pirata mentre si trovava in strada con la sua sedia a rotelle, ma a pagare non è il conducente, bensì la vittima. È la paradossale vicenda di Andrea Canessa, 40 anni, tetraplegico e costretto su una carrozzina semi-elettrica dopo un incidente avvenuto otto anni fa.
Lo scorso 24 luglio, mentre si trovava a Grosseto per una breve uscita serale, un’auto lo ha investito in pieno scaraventandolo sull’asfalto, per poi fuggire senza prestare soccorso.
L’incidente: “Ero in strada perché il marciapiede era impraticabile”
L’episodio è avvenuto intorno alle 22, all’incrocio tra via Pirandello e via Giusti.
“Come ogni sera stavo prendendo una boccata d’aria – ha raccontato Andrea al Corriere della Sera –.
Ero sulla carreggiata perché il marciapiede è pieno di buche e ostacoli, impossibile da percorrere con la carrozzina. All’improvviso un’auto mi ha tagliato la strada, colpendomi e facendomi ribaltare a terra, mentre il conducente scappava senza nemmeno fermarsi”.
Fortunatamente un altro automobilista si è fermato per soccorrerlo. Andrea non ha riportato ferite gravi, ma le conseguenze si fanno ancora sentire:
“I dolori non mi lasciano in pace – ha spiegato –. Già avevo una mobilità ridotta, ora ancora meno: faccio fatica anche a sollevare le braccia.”
L’automobilista rintracciato dopo 15 giorni
Dopo due settimane di indagini, il pirata della strada è stato identificato, ma ha raccontato alle forze dell’ordine una versione completamente diversa, sostenendo di non essersi accorto dell’impatto.
La beffa finale: una multa da 42 euro alla vittima
A distanza di due mesi, per Andrea è arrivata una nuova sorpresa amara: una multa da 42 euro.
Secondo la polizia municipale, infatti, il 40enne avrebbe violato l’articolo 190 del Codice della strada, perché circolava sulla carreggiata anziché sul marciapiede, “munito anche di scivoli per salita e discesa”.
“Quel marciapiede è tutt’altro che accessibile – replica Andrea –. Tra tombini, buche e scivoli mancanti sembra una montagna russa. È assurdo che chi cerca solo di muoversi in sicurezza venga punito.”
“Poco da fare: devo pagare”
Nonostante le proteste, la sanzione resta valida.
“Non mi resta che pagare – ha ammesso sconsolato Andrea –.
È paradossale: vengo investito, resto ferito, e alla fine sono io a dover pagare la multa.”
Una vicenda che ha sollevato forti polemiche sull’accessibilità delle città italiane e sul modo in cui vengono applicate le regole della strada a chi, come Andrea, vive ogni giorno una condizione di disabilità.

