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Guerra tra Israele e Iran: una nuova escalation nella notte. Khamenei sarebbe in un bunker

Pubblicato il 16 Giugno 2025

Khamenei rifugiato in un bunker mentre piovono missili su Tel Aviv

Il conflitto in Medio Oriente ha vissuto un’altra notte drammatica tra domenica 15 e lunedì 16 giugno. Israele ha intensificato la sua offensiva contro l’Iran, colpendo obiettivi strategici e alimentando le tensioni già esplosive nella regione. Secondo fonti israeliane, l’Ayatollah Ali Khamenei si troverebbe in un bunker per motivi di sicurezza, mentre le forze iraniane rispondono con lanci di missili e razzi che hanno raggiunto anche Tel Aviv, causando vittime e feriti.

L’operazione “Rising Lion”: Israele punta al programma nucleare iraniano

L’operazione militare israeliana, denominata “Rising Lion”, è scattata nella notte tra giovedì 12 e venerdì 13 giugno. Tel Aviv ha giustificato l’intervento con la presunta accelerazione del programma nucleare iraniano, come segnalato anche da un recente rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA).

Tra gli obiettivi principali dell’attacco preventivo:

  • Impianto nucleare di Natanz
  • Sito sotterraneo di Fordow
  • Aeroporto e raffinerie di Tabriz
  • Centrali strategiche a Esfahan, Arak e Kermanshah

Oltre alle infrastrutture, Israele ha preso di mira anche figure di spicco delle forze armate iraniane. Tra questi, Mohammad Bagheri, Capo di Stato Maggiore delle forze armate iraniane dal 2016, sarebbe tra i caduti.

La risposta dell’Iran: razzi e attacchi aerei

Teheran ha risposto con una serie di bombardamenti che in alcuni casi hanno superato le difese aeree israeliane, causando danni e vittime. La sera di sabato 14 giugno ha segnato un’escalation ancora più violenta, con missili balistici iraniani diretti contro installazioni energetiche israeliane, mentre Tel Aviv proseguiva con raid aerei su obiettivi militari e infrastrutture critiche in Iran.

Attacco al centro di comando delle forze Quds

Durante la notte, l’esercito israeliano ha annunciato di aver colpito un centro di comando delle forze Quds, la sezione d’élite delle Guardie Rivoluzionarie iraniane incaricata delle operazioni esterne. Non è chiaro chi si trovasse all’interno della struttura al momento dell’attacco.

Secondo quanto riportato dal New York Times, in un precedente raid del 13 giugno, Israele avrebbe eliminato il generale Esmail Qaani, capo delle forze Quds, ma la notizia non ha ricevuto conferme ufficiali.

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