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monteforte truffa

Il cassiere della banca prelevava dal conto dei clienti, truffato anche un 90enne che fingeva di aiutare

Il cassiere di una banca avrebbe tenuto per sé il denaro, versato dai clienti per pagare le tasse: in particolare, si trattava di Tari e Imu e avrebbe anche finto di aiutare un anziano, mentre di nascosto prelevava dal suo conto.

Pubblicato il 28 Aprile 2022

Il cassiere di una banca avrebbe tenuto per sé il denaro, versato dai clienti per pagare le tasse: in particolare, si trattava di Tari e Imu e avrebbe anche finto di aiutare un anziano, mentre di nascosto prelevava dal suo conto.

Soldi prelevati dai conti dei clienti: arrestato cassiere

L’impiegato di un istituto di credito della provincia di Lecce ha approfittato del suo ruolo in banca, per intascare somme di denaro dai clienti ed è stato arrestato: adesso dovrà rispondere di peculato, appropriazione indebita e truffa aggravata. Secondo le accuse, avrebbe intascato una cifra pari a sedicimila euro, che 75 clienti avrebbero consegnato in contanti al cassiere per il pagamento delle tasse. L’uomo, agli arresti domiciliari, avrebbe “occultato o distrutto la copia riservata alla banca per sottrarsi a ogni possibile controllo interno della contabilità giornaliera della filiale, omettendo il successivo trasferimento delle somme all’Agenzia delle Entrate e conseguentemente al Comune destinatario dei tributi”.

In un anno, si sarebbe appropriato dei risparmi di un ultranovantenne

Da febbraio 2021 a gennaio 2022, secondo quanto si legge in una nota della Guardia di Finanza, “si sarebbe anche appropriato dei risparmi di un cliente ultranovantenne per quasi 21mila euro sottraendoli con vari prelievi, con importi tra mille e tremila euro, a volte eseguiti anche nel corso della stessa giornata“.

Carpita la fiducia dell’anziano: cassiere licenziato

I finanzieri aggiungono: “Il cassiere, essendo riuscito a carpire la fiducia dell’anziano e dei suoi familiari, si sarebbe offerto di prelevare fondi dal libretto e di fornire assistenza bancaria ogniqualvolta il cliente fosse stato impossibilitato a raggiungere l’istituto di credito. Con questo sistema avrebbe prelevato una somma superiore a quella richiesta dal truffato, trattenendo per sé la differenza“.

Per non destare sospetti: il cassiere “avrebbe annotato a penna l’operazione di prelievo richiesta in luogo di quella effettivamente eseguita, alterandone così il saldo contabile”, prima di restituire all’intestatario il libretto di risparmio. Per il dipendente, come era prevedibile, sono seguiti la sospensione prima, il licenziamento poi, da parte della banca ed è stato arrestato.