Pubblicato il 3 Aprile 2025
Il centrodestra ha avanzato una proposta che, se approvata, consentirebbe a un candidato sindaco di vincere le elezioni con il 40% dei voti validi, senza la necessità di un ballottaggio. Questo emendamento, presentato dai capigruppo di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi moderati, riguarda i comuni con più di 15 mila abitanti e mira a modificare le regole del voto nelle elezioni amministrative. L’iniziativa ha scatenato dure critiche da parte delle opposizioni, che parlano di un vero e proprio “furto di democrazia”.
Secondo la proposta, un candidato sarà dichiarato sindaco senza il secondo turno se avrà ottenuto almeno il 40% dei voti validi. Se due candidati raggiungono questo risultato, sarà proclamato eletto chi avrà ottenuto il maggior numero di preferenze. Inoltre, l’emendamento prevede un meccanismo di blindatura politica per i consigli comunali, assegnando il 60% dei seggi alla lista del sindaco eletto al primo turno, sempre che nessun altro gruppo superi il 50% dei voti validi.

Oltre a questo, il centrodestra ha proposto un altro emendamento che aumenta il numero degli assessori regionali nelle regioni con popolazioni comprese tra un milione e due milioni di abitanti, fissando l’incremento a due unità. Il presidente della giunta regionale continuerebbe ad essere incluso nel numero totale degli assessori e il numero di consiglieri regionali rimarrebbe invariato anche in caso di modifiche della popolazione entro il 5%.
L’opinione dell’opposizione
Le opposizioni hanno reagito con veemenza, accusando la maggioranza di voler manipolare il sistema elettorale a proprio favore. Francesco Boccia (capogruppo del Partito Democratico) ha definito l’emendamento una “provocazione”, chiedendo il suo ritiro immediato e un intervento del presidente del Senato Ignazio La Russa. Boccia ha sottolineato come, con questa proposta, una minoranza potrebbe diventare maggioranza, minando la legittimità democratica delle elezioni.
Alessandra Maiorino, capogruppo del Movimento 5 Stelle, ha criticato la proposta accusando i partiti di maggioranza di volere “far vincere i sindaci con il voto di una minoranza“, il che, secondo lei, aumenterebbe l’astensionismo e la disillusione degli elettori.
Ivan Scalfarotto di Italia Viva ha definito l’emendamento “contrario a ogni senso della democrazia e della decenza“, affermando che con questa proposta si vorrebbero eleggere sindaci che rappresenterebbero solo una parte minima della popolazione, indebolendo così una figura istituzionale fondamentale. Anche Peppe De Cristofaro, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, ha parlato di un “furto di democrazia”, criticando aspramente l’iniziativa come un abuso che altera la rappresentanza democratica nei comuni.

