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Giuseppe Conte

Il Movimento 5 Stelle supera la regola dei due mandati: ritorno in scena per i big

Pubblicato il 21 Maggio 2025

Una svolta decisa dal Consiglio nazionale

Il Movimento 5 Stelle ha ufficialmente superato la storica regola dei due mandati, considerata a lungo un pilastro identitario voluto da Beppe Grillo. La decisione è stata presa durante il Consiglio nazionale di ieri, 20 maggio, guidato da Giuseppe Conte, che ha promosso una modifica al Codice etico del Movimento con il sostegno degli iscritti tramite voto online.

Con questo cambiamento, tornano in gioco figure di spicco come Virginia Raggi e Chiara Appendino, precedentemente escluse proprio a causa del limite dei mandati. Conte potrà ora proporre al Consiglio nazionale i nomi dei candidati idonei per un terzo mandato, che verranno valutati e ratificati sulla base di quote prestabilite.

Cosa cambia con la nuova regola

Secondo quanto riportato sul sito ufficiale del Movimento:

Chi ottiene il consenso di almeno il 75% degli iscritti può ricandidarsi per un terzo mandato”. Un consenso così elevato, sottolineano, è indice di legittimazione piena.

Inoltre, chi ottiene questo consenso potrà sostituire il garante del Movimento, in nome della meritocrazia. Quest’ultima sarà valutata sulla base di:

  • Presenza sul territorio
  • Produttività parlamentare o negli enti locali (misurata in presenze, proposte di legge, interpellanze)
  • Regolarità nelle restituzioni

Le deroghe dovranno essere sempre approvate dagli iscritti.

Un’altra novità importante: dopo due mandati si potrà comunque candidarsi senza deroghe per ruoli come presidenti di regione o sindaci.

Introdotta anche la regola dello ‘stop and go’

Chi è stato fuori dalla politica per cinque anni dopo due mandati potrà ricandidarsi per la terza volta. Questa misura, nota come regola dello ‘stop and go‘, ha però suscitato dubbi per la sua applicazione differenziata:

  • Non si applica nei comuni sotto i 15 mila abitanti, creando una disparità che ha sollevato critiche e perplessità interne.
  • Inoltre, per candidarsi al Parlamento sarà obbligatorio aver già corso almeno una volta a livello territoriale.

Il nodo del “mandato zero”

A creare ulteriori tensioni è la questione del cosiddetto “mandato zero”, ovvero il primo incarico da consigliere comunale, che in precedenza non veniva conteggiato come mandato completo.

Se questa interpretazione fosse accantonata, rischierebbero l’esclusione personalità come:

  • Virginia Raggi e Chiara Appendino, già al terzo mandato considerando il passato da consigliere
  • Stefano Patuanelli e Riccardo Ricciardi, entrambi in situazioni analoghe

Per questo motivo, Giuseppe Conte ha deciso di reintrodurre il mandato zero, evitando così una frattura interna e consentendo a queste figure di restare in gioco.

Una svolta radicale

La fine della regola dei due mandati rappresenta una svolta radicale per il Movimento 5 Stelle, che abbandona una delle sue principali bandiere identitarie per aprirsi a una fase nuova, più flessibile e guidata dal principio della selezione per merito. Con questa riforma, Conte consolida la sua leadership, traghettando il Movimento in una nuova fase politica e strategica.

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