Nel contesto dell’operazione della Direzione Distrettuale Antimafia che ha gettato luce sulla gestione controversa dei chioschi sul lungomare di Latina, un particolare caso ha attirato l’attenzione delle autorità. A. J., già coinvolto nelle attività dello spaccio, è stato denunciato dai Carabinieri per una presunta frode legata al reddito di cittadinanza.
La denuncia contro l’uomo si basa sulla mancata comunicazione del suo status di detenuto e pregiudicato. Il trentenne latinense, coinvolto nella recente operazione antimafia, è stato accusato di non aver informato le autorità del suo stato di detenuto mentre la sua famiglia continuava a percepire il reddito di cittadinanza in misura superiore a quanto dovuto.
Con un passato segnato da rapine, e la sua figura è emersa durante l’indagine che ha portato all’operazione antimafia. La scorsa settimana, è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Gli investigatori lo ritengono coinvolto nella gestione di uno spaccio nella zona dei quartieri Q4 e Q5, fornendo sostanze stupefacenti anche a giovani non ancora maggiorenni.
La denuncia dei Carabinieri mette in luce un possibile abuso del sistema del reddito di cittadinanza per cui, pur essendo detenuto, avrebbe permesso alla sua famiglia di ricevere un sostegno finanziario maggiore di quanto dovuto. Un caso che solleva interrogativi sulla necessità di migliorare i controlli e la trasparenza nella gestione dei benefici sociali.
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