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Commissionava gli incendi per poi andare a spegnerli con la sua associazione di volontariato ed ottenere i fondi regionali. Ex carabiniere di 70 anni arrestato in provincia di Latina

Un uomo a capo di un’associazione di protezione civile arrestato per aver commissionato incendi boschivi a Sabaudia con lo scopo di ottenere fondi pubblici

Pubblicato il 18 Marzo 2025

Incendi boschivi a Sabaudia: arrestato il mandante, era il responsabile di un’associazione di protezione civile

L’uomo, secondo le indagini, avrebbe commissionato gli incendi per ottenere fondi pubblici destinati alla prevenzione degli stessi

Operazione congiunta dei Carabinieri Forestali e del Nucleo Parco

I militari del NIPAAF del Gruppo Carabinieri Forestale di Latina, in collaborazione con il Nucleo Carabinieri “Parco” di Sabaudia, hanno eseguito un’ordinanza di arresti domiciliari nei confronti di un uomo del 1954, accusato di incendio boschivo e truffa aggravata. Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Latina – Ufficio Gip, è arrivato dopo un’intensa attività investigativa che ha portato a raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei suoi confronti.

Gli incendi e il pericolo per la sicurezza pubblica

Le indagini hanno accertato che il soggetto in questione sarebbe il mandante di almeno due incendi, avvenuti il 28 agosto 2024 in località Sorresca e in via degli Artiglieri, nel territorio di Sabaudia. Il rogo ha coinvolto oltre 11.000 metri quadrati di territorio, incendiando aree boschive di alto valore ambientale ricoperte da eucalipti e querce.

L’evento ha rappresentato un grave rischio per la sicurezza pubblica, dal momento che la zona, in piena stagione turistica, era frequentata da numerosi visitatori. Le fiamme, oltre a danneggiare un ecosistema protetto, hanno richiesto un massiccio intervento dei soccorsi per evitare conseguenze più drammatiche.

Incendio doloso a scopo di lucro

Secondo le indagini, l’uomo arrestato avrebbe commissionato gli incendi a un’altra persona, che, dietro compenso, avrebbe appiccato il fuoco nelle aree individuate. Quest’ultimo è attualmente indagato per incendio boschivo.

L’aspetto più inquietante della vicenda è che il mandante ricopriva un ruolo di responsabilità all’interno di un’Associazione di Protezione Civile, incaricata proprio di prevenire e contrastare gli incendi boschivi. L’inchiesta ha rivelato che il movente sarebbe stato di natura economica: il responsabile avrebbe volontariamente causato gli incendi per ottenere fondi regionali destinati alla prevenzione e alla lotta contro il fuoco.

Le accuse: truffa aggravata e incendio doloso

Grazie alla simulazione di un intervento emergenziale, il soggetto avrebbe ricevuto finanziamenti pubblici da parte della Regione Lazio, inducendo in errore l’ente e beneficiando di rimborsi destinati a operazioni di soccorso e bonifica. Per questo motivo, oltre all’accusa di incendio boschivo, l’uomo dovrà rispondere anche di truffa aggravata ai danni dello Stato.

Le indagini proseguono per verificare se vi siano stati altri episodi simili e per chiarire il coinvolgimento di eventuali complici.

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