Pubblicato il 10 Agosto 2025
Il decreto di emergenza
Nella serata di sabato 9 agosto 2025, il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci ha firmato il decreto che dispone, in accordo con la Regione Campania, lo stato di mobilitazione straordinaria del Servizio nazionale di Protezione civile. Il provvedimento si è reso necessario a causa del vasto incendio che sta colpendo il Parco nazionale del Vesuvio.
Il fronte delle fiamme
Il fronte del fuoco, inizialmente di 2 chilometri, si è esteso fino a 3 chilometri, alimentato da forti venti e temperature elevate. In azione dieci mezzi aerei – sei della flotta nazionale e quattro regionali – supportati da squadre di vigili del fuoco, carabinieri forestali, Protezione civile nazionale e regionale, Sma Campania e polizia metropolitana di Napoli.
L’Esercito, già impegnato nel controllo della viabilità e nella sorveglianza delle vasche di accumulo d’acqua per il rifornimento degli aerei, è pronto a intervenire con mezzi meccanici per realizzare linee tagliafuoco nelle aree già bruciate.
Danni e situazione attuale
Secondo il sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri, sono andati distrutti circa 480 ettari di vegetazione, equivalenti a 680 campi da calcio. «La situazione può degenerare in qualsiasi momento – ha dichiarato – Non ci sono pericoli per le abitazioni, ma dobbiamo salvare quanta più vegetazione possibile».
Tutte le strade di accesso al Vesuvio sono state chiuse. A Terzigno, la palestra comunale è stata adibita a centro di coordinamento operativo, punto di riferimento per le forze impegnate.
Impatto sull’area
Il fumo, visibile fin dalla mattinata anche dal versante costiero, ha trasportato frammenti di cenere fino a balconi e terrazze di Ercolano e dei comuni vicini. L’Ente Parco nazionale del Vesuvio ha espresso gratitudine a istituzioni e volontari, sottolineando come la situazione sia “complessa e drammatica”.

