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Incendio sul Vesuvio: emergenza massima, il sospetto del sindaco di Terzigno, Ranieri

Pubblicato il 9 Agosto 2025

Mezzi aerei e squadre a terra in azione

La situazione sul Vesuvio resta altamente critica. Per contrastare l’incendio che si è sviluppato su più fronti, tra cui la pineta di Terzigno e Boscotrecase, la Regione Campania ha mobilitato otto mezzi aerei e oltre cento operatori da terra.

Dalle prime ore del mattino, 9 agosto, la Sala Operativa regionale ha attivato 4 elicotteri dell’antincendio boschivo e richiesto al Dipartimento nazionale della Protezione Civile 4 Canadair della flotta nazionale. L’intervento avviene simultaneamente su diversi punti per tentare di circoscrivere le fiamme.

Sul posto operano, sotto il coordinamento della Protezione Civile regionale, le squadre della Sma Campania, volontari, Vigili del Fuoco, operatori della Città Metropolitana e della Comunità Montana. È stato anche chiesto l’intervento dell’Esercito per garantire il presidio delle strade, aprire nuove piste di accesso e gestire i rifornimenti idrici con autobotti.

Accesso al Gran Cono e sentieri interdetti

Per motivi di sicurezza, l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio ha deciso la chiusura totale di tutti i sentieri e la sospensione delle visite al Gran Cono.
La direttrice facente funzione, Paola Conti, ha disposto il blocco sia delle visite guidate che degli ingressi da tutti i versanti, incluse quelle pomeridiane e serali, fino a nuova comunicazione.

Fiamme pericolosamente vicine alle case

Il sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri, nella foto d’apertura da FB, ha definito “molto critica” la notte appena trascorsa. In un primo momento il vento spingeva il fuoco verso il cratere, ma poi si è diretto verso valle, minacciando le abitazioni.
«La distanza dalle case era di pochi chilometri, ma grazie al lavoro dei volontari e dei Vigili del Fuoco l’incolumità è stata garantita» ha dichiarato Ranieri.

A bruciare è stata soprattutto la zona alle spalle dello stadio comunale, un’area di grande valore naturalistico, ormai completamente distrutta. L’incendio su questo versante copre circa un ettaro.

Il primo cittadino sospetta origine dolosa, ricordando i roghi del 2017 attribuiti a mani criminali: «Non posso affermarlo con certezza, ma temo che qualcuno abbia appiccato nuovamente le fiamme».

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