Proseguono le indagini sulla strage di Mestre e le attenzioni si stanno concentrando sulla manovra impropria compiuta dall’autista Alberto Rizzotto: tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti un malore del conducente o un malfunzionamento dell’autobus.
L’incidente ha provocato 21 morti e 15 feriti, ma dietro i freddi numeri ci sono storie tragiche di persone come quelle di Antonela Perkovic e Marko Bakovic, neosposini in viaggio di nozze che hanno visto spezzato il loro sogno d’amore ancor prima di iniziare una vita insieme.
Lei 24 anni, lui 25, originari di Spalato in Croazia, si erano sposati circa una ventina di giorni fa e avevano scelto Venezia, una delle città più romantiche del mondo, come tappa della loro luna di miele, dopodiché avrebbero dovuto continuare il tour nelle altre città d’arte d’Italia.
Venezia purtroppo è stata la loro ultima tappa e la vita di Antonela è finita in quel tragico schianto, mentre Marko al momento è ricoverato in ospedale. A rendere ancora più tragica e inaccettabile questa tragedia è il fatto che la giovane sposina aspettava anche un bambino, frutto del suo amore col marito, che purtroppo non vedrà mai la luce.
Molti feriti e alcune delle salme sono stati portati all’ospedale Angelo di Mestre, dove si sta consumando una tragedia nella tragedia. I superstiti infatti chiedono con insistenza dei loro cari, mentre dall’Ucraina, dalla Spagna e dalla Germania giungono i parenti delle vittime.
Come spiega Chiara Berti, direttore medico dell’ospedale, la situazione è difficile da gestire poiché i pazienti “chiedono informazioni sui parenti che erano con loro. A bordo del bus precipitato dal cavalcavia c’erano famiglie intere, c’erano nonni, nipoti e coniugi e ognuno chiede della propria famiglia”.
La Berti ha spiegato che al momento la priorità è la salute dei superstiti, dopodiché sarà avviato un percorso psicologico per aiutarli a superare questa immane tragedia.
Anche Moreno De Rossi, medico specializzato in psichiatria che si sta occupando dell’incidente, ha spiegato che è un lavoro molto complicato: “Ci sono genitori che chiedono dei loro figli e figli che chiedono dei genitori, mariti che chiedono delle mogli, è un momento molto, molto duro”.
Alcuni sono stati informati che i loro cari sono deceduti, o che comunque versano in condizioni molto gravi come la bimba di 4 anni ricoverata a Padova.
Nell’incidente sono morte 9 persone di nazionalità ucraina, residenti in Croazia, che si trovavano in Italia per una gita che si è rivelata mortale.
Andrii Kartysh, console dell’Ucraina a Milano e competente anche sul territorio del Veneto, ha commentato con infinita tristezza questa strage: “È una grande tragedia. Ci siamo messi in contatto con i feriti e con le famiglie e stiamo prestando loro assistenza”.
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