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Incidente di Mestre: l’amore spezzato di Antonela e Marko, sposini in viaggio di nozze. Lei aspettava un figlio

Pubblicato il 5 Ottobre, 2023

Proseguono le indagini sulla strage di Mestre e le attenzioni si stanno concentrando sulla manovra impropria compiuta dall’autista Alberto Rizzotto: tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti un malore del conducente o un malfunzionamento dell’autobus.

L’incidente ha provocato 21 morti e 15 feriti, ma dietro i freddi numeri ci sono storie tragiche di persone come quelle di Antonela Perkovic e Marko Bakovic, neosposini in viaggio di nozze che hanno visto spezzato il loro sogno d’amore ancor prima di iniziare una vita insieme.

La drammatica storia di Antonela e Marko

Lei 24 anni, lui 25, originari di Spalato in Croazia, si erano sposati circa una ventina di giorni fa e avevano scelto Venezia, una delle città più romantiche del mondo, come tappa della loro luna di miele, dopodiché avrebbero dovuto continuare il tour nelle altre città d’arte d’Italia.

Venezia purtroppo è stata la loro ultima tappa e la vita di Antonela è finita in quel tragico schianto, mentre Marko al momento è ricoverato in ospedale. A rendere ancora più tragica e inaccettabile questa tragedia è il fatto che la giovane sposina aspettava anche un bambino, frutto del suo amore col marito, che purtroppo non vedrà mai la luce.

Lo strazio dei superstiti nell’ospedale: “Dove sono i nostri cari?”

Molti feriti e alcune delle salme sono stati portati all’ospedale Angelo di Mestre, dove si sta consumando una tragedia nella tragedia. I superstiti infatti chiedono con insistenza dei loro cari, mentre dall’Ucraina, dalla Spagna e dalla Germania giungono i parenti delle vittime.

Come spiega Chiara Berti, direttore medico dell’ospedale, la situazione è difficile da gestire poiché i pazienti “chiedono informazioni sui parenti che erano con loro. A bordo del bus precipitato dal cavalcavia c’erano famiglie intere, c’erano nonni, nipoti e coniugi e ognuno chiede della propria famiglia”.

La Berti ha spiegato che al momento la priorità è la salute dei superstiti, dopodiché sarà avviato un percorso psicologico per aiutarli a superare questa immane tragedia.

Anche Moreno De Rossi, medico specializzato in psichiatria che si sta occupando dell’incidente, ha spiegato che è un lavoro molto complicato: “Ci sono genitori che chiedono dei loro figli e figli che chiedono dei genitori, mariti che chiedono delle mogli, è un momento molto, molto duro”.

Alcuni sono stati informati che i loro cari sono deceduti, o che comunque versano in condizioni molto gravi come la bimba di 4 anni ricoverata a Padova.

Il dolore della comunità ucraina

Nell’incidente sono morte 9 persone di nazionalità ucraina, residenti in Croazia, che si trovavano in Italia per una gita che si è rivelata mortale.

Andrii Kartysh, console dell’Ucraina a Milano e competente anche sul territorio del Veneto, ha commentato con infinita tristezza questa strage: “È una grande tragedia. Ci siamo messi in contatto con i feriti e con le famiglie e stiamo prestando loro assistenza”.

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