Cronaca

Incidente a Roma causato dai TheBorderline, il papà del piccolo Manuel prova a farsi giustizia da solo

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C’è grande dolore e sgomento per la morte assurda e insensata del piccolo Manuel Proietti, il bimbo di 5 anni che ha perso la vita dopo il devastante incidente in cui sono rimaste coinvolte la mamma Elena Uccello e la sorellina Aurora di 4 anni, in condizioni critiche ma al momento fuori pericolo.

La disperazione del padre: “Ho perso mio figlio per una bravata”

Un dolore straziante quello del padre del piccolo Manuel che ha visto la sua famiglia distrutta: “Ho perso mio figlio per una bravata” – ha detto l’uomo.

Come ha raccontato Il Corriere della Sera una volta che si è recato sul luogo del devastante incidente, in preda alla rabbia, ha provato ad aggredire lo youtuber che era al volante e i vigili e i poliziotti sono riusciti a trattenere a fatica l’uomo comprensibilmente sconvolto e accecato dall’ira per una tragedia così insensata. Una scena straziante con le due auto, una Lamborghini Urus e la Smart distrutte, a fare da terrificante sfondo.

Il paradosso dei TheBorderline: dopo l’incidente triplicati i clic ai loro video

Subito dopo l’incidente tantissime persone si sono chieste chi fossero i TheBorderline e così sono aumentate le visite alle loro pagine social e i clic ai loro video.

Si tratta di 3 giovani ragazzi: Vito Loiacono, Matteo Di Pietro, Marco Ciaffaroni. Di Pietro è indagato per omicidio stradale dopo la morte del piccolo Manuel e, a quanto pare, era positivo alla cannabis, mentre le posizioni degli altri sono al vaglio degli inquirenti.

I 3 youtuber sono diventati famosi pubblicando sfide proibitive senza senso, come mangiare cibo dalla ciotola del cane o appunto “vivere” per diversi giorni a bordo di un’auto. Potrebbero sembrare stupide “bravate”, che però fruttano ai 4 giovani circa 30.000 euro al mese.

Nel 2022, in 6 mesi di attività, hanno fatturato ben 188.333 euro e 46.527 euro di utili derivanti dalle collaborazioni e dai ricavi forniti da Youtube. La cosa paradossale è che, dopo l’incidente, le visualizzazioni sui canali sono aumentate e i follower di Vito Loiacono, che ha scritto di non essere lui il ragazzo alla guida esprimendo la sua vicinanza alla famiglia del bimbo morto, sono passati da 19.000 a 33.000.

Tanti clic in più che, paradossalmente, continuano a riempire le tasche dei TheBorderline benché siano stati protagonisti di un’immane tragedia. E intanto si moltiplicano gli inviti a non seguirli più poiché il rischio di emulazione è alto.

RETTIFICA: Apprendiamo sempre dal Corriere della Sera e ne diamo risalto che l’Avv. Paola Palomba, in nome e per conto della Sig.na Giulia Giannandrea, ha precisato che “La Sua assistita è assolutamente estranea ai fatti narrati nell’articolo, in quanto non era a bordo dell’autovettura coinvolta nel sinistro né, per quanto possa rilevare, si diletta nell’attività di youtuber”. Giulia Giannandrea era stata indicata – in un primo momento anche dal nostro articolo, ripreso interamente dal Corsera – dai maggiori quotidiani nazionali come componente del gruppo degli Youtuber e addirittura da alcuni quotidiani come a bordo della Lamborghini.

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Redazione Nazionale

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