Pubblicato il 2 Aprile 2025
Dalla multa alla polemica: la reazione pubblica di una influencer
Una multa da 250 euro e un ritiro della patente per 15 giorni sono bastati a far esplodere la polemica. A raccontarlo, attraverso un video su Instagram, è Giulia Zangrilli, influencer originaria di Frosinone, che ha voluto condividere la sua esperienza con i 180mila follower che la seguono quotidianamente.
Il racconto dell’influencer: “Stavo attivando il vivavoce”
Nel suo sfogo social, Giulia afferma di essere stata fermata mentre, alla guida della sua auto, stava solo attivando il vivavoce per parlare con la madre, negando qualsiasi utilizzo improprio del telefono. La pattuglia della Polizia l’avrebbe invece colta in flagrante, procedendo con la sanzione pecuniaria e la sospensione della patente.
“Mi hanno fermato proprio nell’istante in cui stavo attivando il vivavoce”, ha dichiarato, sottolineando di non aver utilizzato lo smartphone per distrazioni alla guida.
Accuse dirette alle forze dell’ordine
Nel suo video, l’influencer non risparmia critiche agli agenti intervenuti, accusandoli di frustrazione e incoerenza nell’applicazione delle regole. “Io voglio sapere che problemi hanno questi poliziotti, mi sembrano una massa di frustrati”, afferma duramente, insinuando che non applicherebbero le stesse sanzioni ai propri familiari.
Pur dichiarandosi a favore del rispetto delle norme, Zangrilli definisce la sanzione subita come sproporzionata e motivo di malcontento verso il sistema italiano.
Un precedente che accende il malumore
Giulia ha poi ricordato un altro episodio avvenuto in una domenica ecologica, quando fu multata durante un blocco del traffico nonostante risiedesse nel centro storico. “Spiegatemi perché non dovrei trovare soluzioni per andarmene non solo da Frosinone, ma dall’Italia”, ha aggiunto, chiudendo con toni amari sulla sua esperienza.
Un dibattito acceso tra consenso e critica
Il video ha generato un’ondata di reazioni sui social: c’è chi difende l’influencer, riconoscendole la libertà di denunciare un sistema percepito come oppressivo, e chi invece la accusa di irresponsabilità alla guida e mancanza di rispetto verso chi indossa la divisa.

