E’ un prete della curia di Latina la vittima di atti persecutori da parte di una parrocchiana. I fatti, protrattisi fino a marzo 2019, hanno per protagonista una donna di 50 anni ora imputata per comportamenti ossessivi e molesti nei confronti del religioso, con episodi che hanno turbato l’ordine delle celebrazioni liturgiche e la quiete personale del sacerdote.
Le azioni della donna, descritte in aula durante il processo presieduto dal giudice monocratico Paolo Romano del Tribunale di Latina, spaziano dall’interruzione delle messe con insulti e bestemmie, fino a gesti di vandalismo quali calci all’auto del sacerdote e imbrattamenti con pomodori. Un video ha documentato uno degli episodi di aggressione verso il veicolo, segno tangibile dell’intensità delle azioni persecutorie.
Questi atti hanno generato un prolungato stato di ansia e timore per la propria sicurezza nella vittima, che in aula, assieme a testimoni tra cui un carabiniere a capo delle indagini, ha ricostruito la cronologia e la gravità degli eventi. La presenza della donna, inizialmente frequentatrice della chiesa, è diventata con il tempo sempre più opprimente, culminando in un’accusa falsa di lesioni che ha ulteriormente complicato la situazione.
Il processo, che ha visto ieri l’audizione di testimonianze chiave, è stato rinviato al 24 febbraio 2025, segnando una lunga attesa per la risoluzione di questo delicato caso.
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