Pubblicato il 8 Ottobre 2025
Le nove imbarcazioni della nuova Flotilla dirette verso Gaza sono state intercettate dalle forze israeliane a circa 120 miglia nautiche dalla Striscia. Tutti gli attivisti a bordo, secondo quanto riferito da Tel Aviv, stanno bene e saranno espulsi nelle prossime ore.
L’intercettazione in mare
La spedizione, organizzata dalla Freedom Flotilla Coalition (Ffc), aveva annunciato che “Israele ha attaccato la Flotilla” mentre si trovava ancora in acque internazionali. Tutte le nove navi partecipanti risultano ora sotto controllo israeliano.
Secondo la versione ufficiale diffusa dallo Stato ebraico, si è trattato di un’operazione preventiva per impedire la violazione del blocco navale su Gaza, in vigore da anni.
La posizione di Israele
Il Ministero degli Esteri israeliano, in un comunicato pubblicato sul proprio profilo X, ha dichiarato:
“Un altro vano tentativo di violare il blocco navale legale ed entrare in una zona di combattimento si è concluso in un nulla di fatto.”
La nota aggiunge che “le navi e i passeggeri sono stati trasferiti in un porto israeliano” e che “tutti sono sani e salvi, in buona salute. Si prevede che saranno espulsi tempestivamente”.
Il contesto
La Freedom Flotilla Coalition da anni organizza missioni via mare per rompere il blocco su Gaza e portare aiuti umanitari alla popolazione palestinese. Tuttavia, Israele considera queste iniziative una minaccia alla sicurezza nazionale, poiché potrebbero favorire il passaggio di materiali o informazioni a gruppi ostili.
L’episodio riaccende il dibattito internazionale sulla legittimità del blocco navale israeliano e sulla tutela delle missioni civili umanitarie che tentano di raggiungere la Striscia.
Fonte immagine: Ansa

