Pubblicato il 11 Dicembre 2025
Un Paese che vive a lungo, ma con un sistema sanitario affaticato
L’Italia registra la più alta aspettativa di vita alla nascita nell’Unione europea, pari a 84,1 anni, al livello della Svezia. Tuttavia, questo risultato convive con gravi criticità del sistema sanitario, rallentato da carenze di personale e da liste d’attesa sempre più lunghe. È quanto emerge dal nuovo Report Ocse – Country Health Profile 2025, che tratteggia un quadro complesso e in chiaroscuro.
Il documento evidenzia una ripresa del Servizio sanitario nazionale dopo l’emergenza Covid, ma anche nuove pressioni legate all’invecchiamento della popolazione, alla disomogeneità regionale, agli squilibri nella forza lavoro sanitaria e a diverse barriere d’accesso ai servizi.
Liste d’attesa e carenze di personale
Uno dei nodi principali riguarda le liste d’attesa, che nel 2023 hanno costretto oltre il 7% degli italiani a rinunciare a cure necessarie. A questo si aggiunge un forte squilibrio tra medici e infermieri: il Paese può contare su 5,4 medici ogni 1.000 abitanti, ma dispone di appena 6,9 infermieri per 1.000 abitanti, un numero insufficiente a sostenere i bisogni attuali.
Spesa sanitaria e coperture pubbliche
Il rapporto, pubblicato a circa un mese da Health at a Glance, evidenzia che la spesa sanitaria pro capite italiana è inferiore del 19% alla media europea. Bene l’assistenza ospedaliera, mentre rimangono scarse le coperture pubbliche per le cure ambulatoriali e dentistiche. Di conseguenza, la spesa direttamente a carico dei cittadini raggiunge quasi il 24% del totale, contro una media UE del 15,5%.
Mortalità e allarme tra i più giovani
Le malattie cardiovascolari e il cancro continuano a rappresentare più della metà dei decessi nel Paese. Le morti prevenibili si concentrano soprattutto nel cancro ai polmoni, nel Covid-19 e nella cardiopatia ischemica.
Preoccupa anche il fumo tra i giovanissimi: mentre tra gli adulti i fumatori sono poco sotto il 20%, ben il 27% dei quindicenni dichiara di aver fumato nell’ultimo mese, un dato che colloca l’Italia al terzo posto più alto in Europa.

