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Gli italiani e l’economia: cresce la paura di una nuova crisi, ma i giovani restano fiduciosi

Pubblicato il 30 Dicembre 2025

I dati più recenti sulla fiducia finanziaria raccontano un Paese sospeso tra prudenza e disincanto. Secondo l’ultimo monitoraggio di EngageMinds Hub dell’Università Cattolica, molti italiani non avvertono una vera ripresa, ma nemmeno un crollo imminente. Prevale piuttosto la sensazione di un equilibrio fragile, con aspettative contenute e uno sguardo cauto verso il futuro.

Una situazione economica personale che non migliora

Osservando il confronto con l’anno precedente, un italiano su quattro (24%) afferma di stare peggio dal punto di vista economico. Si tratta comunque di un dato lontano dai livelli critici toccati nel 2022, quando la percentuale aveva raggiunto il 46%.

La maggioranza relativa, pari al 66%, ritiene invece che la propria condizione sia rimasta stabile, mentre solo l’11% dichiara un miglioramento. Questo quadro suggerisce una sorta di “galleggiamento”: non un vero peggioramento generale, ma nemmeno segnali concreti di crescita.

Giovani più fiduciosi della media

L’analisi per fasce d’età rivela una sorpresa: i più ottimisti sono i giovani. Tra i 18 e i 34 anni, la quota di chi percepisce un miglioramento sale al 18%, ben al di sopra della media nazionale.

Valori simili emergono anche tra le persone con alto benessere psicosociale e un elevato livello di soddisfazione personale. Come sottolinea Guendalina Graffigna, direttrice di EngageMinds Hub, questi individui dispongono di risorse personali e motivazionali che permettono loro di cogliere più facilmente segnali positivi e opportunità di miglioramento.

Le aspettative per il prossimo anno restano prudenti

Guardando al futuro immediato, prevale ancora la cautela. Il 62% degli italiani pensa che la propria situazione economica resterà invariata, mentre il 22% teme un peggioramento. Solo il 16% si aspetta di stare meglio.

Anche in questo caso sono i giovani a distinguersi: nella fascia 18-34 anni, la percentuale di chi prevede un miglioramento sale al 30%, confermando un atteggiamento più fiducioso rispetto al resto della popolazione.

Il giudizio sull’economia italiana è più severo

Se a livello personale domina la stabilità, il giudizio sull’economia del Paese è decisamente più negativo. Il 57% degli italiani ritiene che la situazione economica nazionale sia peggiorata nel 2025, un netto aumento rispetto al 32% dell’anno precedente.

Diminuisce drasticamente la quota di chi parla di una situazione invariata, scesa al 32%, mentre resta ferma all’11% la percentuale di chi percepisce un miglioramento. In prospettiva, il 40% teme un andamento negativo per il prossimo anno e solo l’8% guarda al futuro con ottimismo.

Il timore di una nuova crisi economica

Le preoccupazioni non si limitano al breve periodo. Il 54% degli italiani considera probabile una nuova crisi economica accompagnata da un aumento della disoccupazione. Sebbene il dato sia in calo rispetto al picco del 2022, rimane comunque elevato.

Solo il 9% immagina un periodo di benessere per l’Italia nei prossimi cinque anni, una percentuale che cresce leggermente tra chi dichiara fiducia nelle istituzioni.

Un clima diffuso di cautela e incertezza

Secondo Graffigna, il quadro complessivo restituisce un sentimento diffuso di cautela, se non di vero e proprio pessimismo. L’aumento di chi percepisce un peggioramento indica una difficoltà crescente nel riconoscere segnali di stabilità o ripresa. Allo stesso tempo, la scarsità di ottimisti riflette un clima di incertezza che continua a pesare sulle aspettative future degli italiani.

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