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Jovanotti

Jovanotti: “Dopo l’incidente ho una gamba più corta, come Pantani”

Pubblicato il 11 Settembre 2023

“Adesso ho la gamba più corta di un centimetro, un centimetro e 7. Come Pantani, che vinse il Tour de France e il Giro d’Italia nella stessa estate con una gamba piu corta di due centimetri perché aveva fatto un incidente”.

Così Lorenzo Jovanotti, ospite alla trasmissione di RaiRadio2 “Non è un Paese per vecchi”. E’ la prima volta che Jova parla pubblicamente dopo l’incidente in bicicletta in Repubblica Dominicana, in cui ha riportato la rottura del femore e della clavicola .

Il cantante ha però tenuto informati i fan con i suoi video sui social, dove racconta anche i suoi progressi con la fisioterapia. “Mi hanno predetto altri 4-5 mesi di stampelle” ha spiegato ai conduttori Tommaso Labate e Massimo Cervelli, che, riferendosi a come non abbia mai potuto perdere il sorriso.

Nei primi video postati da Jovanotti sui social immediatamente dopo la caduta, infatti, lui appare sofferente, ma con il consueto ottimismo. “Il sorriso quando ero a terra schiantato dipende dal fatto che quando cadi e ti fai malissimo, all’inizio ci sono in circolo un po’ di endorfine e quindi nei primi minuti anche se mi avessero tranciato la gamba non me ne sarei quasi accorto. Poi ho guardato la gamba e ho visto che il piede girato al contrario. E’ stata una cosa piuttosto grave”, ha detto Jova, sottolineando anche che le cure in loco, sebbene tempestive, non sono state ineccepibili.

“I medici dominicani si sono dimenticati di allineartelo il femore, mi ha detto l’ortopedico. Ma non dovrebbe esserci nessuna complicazione, solo un po’ più di tempo”. Una caduta “da bischero”, così l’ha definita, su un dissuasore di velocità non segnalato. Lui è un cicloturista esperto, con migliaia di chilometri alle spalle. Ora è tempo di fisioterapia, “per mantenere la muscolatura tonica alla mia età, quasi 57 anni”.

Esercizi quotidiani, che lui affronta con la consueta carica: “Poteva andare peggio, se fosse arrivata macchina nell’altra corsia dove ero finito mi avrebbe investito. E poi in generale tendo a minimizzare quello che mi succede e leggere l’opportunità che mi viene offerta, in questo caso di cui avrei fatto volentieri a meno, di fermarmi, di stare tranquillo, di fare fisioterapia come un bravo e disciplinmato ragazzo”. La gamba è più corta. Come Garrincha, mito del calcio, gli ricordano i conduttori.

Lo stop forzato gli servirà. “Ho tante cose in testa da metter in ordine, libri da leggere, musica da immaginare”. Per ora si allena seduto con la chitarra. Il tour nei palazzetti in partenza a febbraio forse dovrà essere rimandato. “Ne avevamo prenotati 40”, spiega.