Pubblicato il 30 Ottobre 2025
Scoperti dispositivi di spionaggio in casa di studenti e allievi della Guardia di Finanza
Un’intera palazzina alla periferia dell’Aquila è finita al centro di un inquietante caso di spionaggio domestico. La polizia ha infatti scoperto microcamere nascoste nei salotti e nelle camere da letto degli inquilini, ignari di essere osservati. Le vittime sarebbero in gran parte studenti universitari e allievi della Scuola di ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza.
L’edificio, situato non lontano dall’ospedale della città, è ora al centro di un’indagine condotta dalla Polizia dell’Aquila. Le prime verifiche hanno confermato che gli appartamenti coinvolti appartengono tutti a un unico proprietario, un cinquantenne aquilano che aveva ristrutturato di recente l’intero stabile.
La scoperta di una studentessa
A far emergere lo scandalo è stata una giovane studentessa fuori sede, che ha notato uno strano riflesso nello specchio del bagno. Ispezionando meglio, ha scoperto una microcamera abilmente nascosta. Da lì è partita la segnalazione alle forze dell’ordine, che hanno poi individuato altri dispositivi simili negli altri appartamenti del palazzo.
L’inchiesta: si indaga per interferenze nella vita privata
La Procura dell’Aquila ha aperto un fascicolo per interferenze illecite nella vita privata, al momento contro ignoti. Gli investigatori stanno cercando di capire chi abbia installato le telecamere e chi avesse accesso alle immagini registrate.
Tra le ipotesi al vaglio, anche quella che i video possano essere stati diffusi online o sui social a insaputa delle vittime.
Le indagini proseguono per ricostruire la rete di responsabilità e per accertare se le registrazioni siano ancora in circolazione. Nel frattempo, lo stabile è stato posto sotto sequestro parziale per consentire ulteriori accertamenti tecnici.

