Pubblicato il 23 Giugno 2025
Un’importante proposta parlamentare parte da Latina per regolamentare la prostituzione in Italia, un tema che ha sempre sollevato dibattiti sociali e legali. La proposta, presentata dal senatore di Forza Italia, Claudio Fazzone, mira a cancellare la legge Merlin del 1958, che aveva portato alla chiusura delle case di tolleranza e stabilito il divieto di regolamentare la prostituzione. Il progetto introduce nuove regole per l’esercizio della prostituzione, puntando a rendere l’attività legale ma controllata.
I Dettagli della Proposta: Case di Tolleranza e Regolamentazione
La proposta di legge, che ha suscitato già molto interesse, prevede il divieto di prostituirsi o di adescare clienti nelle pubbliche vie, ma offre la possibilità di esercitare la professione in luoghi autorizzati. La riapertura delle case di prostituzione è una delle novità principali, che prevede la possibilità di gestione delle strutture da parte di società, cooperative o ditte individuali. Ogni attività sarà soggetta a autorizzazioni specifiche, sia da parte delle autorità di pubblica sicurezza che sanitarie, per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Altri punti salienti della proposta sono la registrazione obbligatoria dei siti web che pubblicizzano servizi di sex working, il pagamento di tasse sul reddito generato e la creazione di un sistema di welfare a tutela dei sex worker. Inoltre, è prevista una formazione obbligatoria per i lavoratori del settore, comprendente corsi di igiene, sicurezza e psicologia.
La Prostituzione come Lavoro Regolare
Il nuovo quadro normativo intende trattare la prostituzione come una professione regolare, dando a chi la esercita la possibilità di aprire una partita IVA e di essere registrati alla previdenza sociale. L’età minima per l’esercizio della professione sarebbe fissata a 21 anni, con un limite massimo di 65 anni. L’obiettivo della legge è di combattere lo sfruttamento della prostituzione e migliorare la condizione dei lavoratori e delle lavoratrici del sesso, che, secondo l’ISTAT, generano un giro d’affari di circa 4,7 miliardi di euro annui.
Le Pene per lo Sfruttamento della Prostituzione
Nonostante l’introduzione di misure per regolarizzare l’attività, il sfruttamento della prostituzione rimarrebbe un reato grave, con pene che vanno da 6 a 12 anni di carcere e sanzioni fino a 400.000 euro di multa per chi costringe qualcuno a prostituirsi. Le stesse pene sono previste per i reati di tratta di esseri umani.
L’Appoggio della Lega e il Supporto alla Proposta
Il progetto di legge di Claudio Fazzone ha trovato il supporto anche dalla Lega, che ha espresso il proprio appoggio alla proposta, considerandola una mossa importante per riformare un settore che, purtroppo, è da sempre al margine della legalità. La proposta dovrà ora passare in aula per l’approvazione definitiva, ma i dettagli sono già stati presentati sul sito ufficiale del Senato, e si attendono sviluppi nelle prossime settimane.


Finalmente dopo 70 anni c’è la seria possibilità che si smetta di tenere la testa sotto la sabbia come lo struzzo. Adesso soprattutto di si comincerà a a considerare il fenomeno della prostituzione non con superficialità e ipocrisia Come si è sempre fatto fino adesso, ma con una nuova ma soprattutto più pragmatica chiave di lettura.. la stragrande maggioranza degli italiani, (sono passati quasi 70 anni dalla emanazione della legge Merlin) sente questa legge ormai anacronistica è assolutamente inadeguata alle nuove connotazioni che il fenomeno è andato via via strutturando nel corso dei decenni. Si è voluto scientemente stigmatizzare una categoria quale quella di Sex workers che per un buon 70 per cento è formata da persone che volontariamente per loro libera scelta decidono di fare questo lavoro. Siamo ben lontani dal fenomeno in cui la quasi totalità delle donne si trovava coartata o costretta a svolgerlo. Certo ciò non significa che non vi siano delle persone che magari vengono da altri paesi e che sono inserite in delle tratte Ma già adesso Esistono delle leggi abbastanza severe. Con questo nuovo progetto di legge è previsto un forte aggravamento per tutte le persone che saranno costrette a svolgere la prostituzione ma nello stesso tempo si vuole dare ascolto a tutte quelle persone che svolgono questa professione in perfetta autonomia. È l’ultimo punto Ma non meno importante degli altri e che l’Italia come è mancato gettito fiscale per l’attività svolta dalle sex worker ha una perdita annua di quasi 6 miliardi di euro Parliamo di una montagna di soldi che l’Italia non incassa. Quindi ben venga a sostegno di tutti gli italiani questo progetto di legge. In tre parole potremmo concludere esclamando: Finalmente era ora!