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L’Etna diventa un’aula a cielo aperto: a Randazzo si valorizza lo “Sciarone – Paesaggio di fuoco e di memoria”

Pubblicato il 12 Dicembre 2025

Regione Siciliana, Comune di Randazzo, Unpli e Fondo Ambiente Italiano.

ETNA, IL PARCO SCIARONE RACCONTA LA FORZA DEL VULCANO E LA VITA DELLA TERRA.
Il 20 dicembre, alle 10.00 a Randazzo – presso l’ex cinema Moderno – il primo grande meeting dedicato al paesaggio di fuoco e memoria

RANDAZZO – C’è un luogo, sul versante nord dell’Etna, in cui il fuoco del vulcano e la memoria delle comunità s’incontrano. È il Parco Sciarone, poco distante dal centro medievale di Randazzo: paesaggio di sciare, boschi e colate laviche che raccontano, strato dopo strato, la capacità della natura di rinascere e delle persone di ricostruire legami profondi con la propria terra. Lì dove i boschi di roverella si intrecciano con le ginestre dell’Etna, i sentieri naturali corrono tra rocce nere e radure attrezzate per l’accoglienza.

Per restituire valore e visibilità a questo patrimonio, sabato 20 dicembre 2025 – al Centro Polifunzionale “ex Cinema Moderno” di Randazzo (via Cairoli 51) – si terrà il meeting “La forza del vulcano, la vita della terra”, primo appuntamento del programma di eventi “Sciarone – Paesaggio di fuoco e di memoria” promosso dall’Assessorato dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea della Regione Siciliana, dal Comune di Randazzo, dalla Delegazione FAI di Catania e dal Gruppo FAI Etna Nord, con il coinvolgimento di università, associazioni e operatori del territorio. La giornata si aprirà alle ore 9.00 con la proiezione del video di Mario Mattia, primo tecnologo INGV, “Questo tempo da fine del mondo… eruzioni vulcaniche e catastrofi climatiche”, seguiranno i saluti istituzionali e, dalle 10.00 alle 12.00, la sessione tematica dedicata a “La forza del vulcano, la vita della terra”.

Sul palco si alterneranno vulcanologi, geologi, botanici, archeologi, geografi dell’Università di Catania e forestali della Regione Siciliana, per raccontare lo Sciarone come laboratorio a cielo aperto di biodiversità, resilienza naturale e memoria collettiva.

Al centro del meeting ci sarà proprio il Parco: la sua storia “dall’abbandono alla rinascita”, le colate laviche trasformate in paesaggi da vivere, la cenere che da scarto può diventare risorsa a impatto zero, il rapporto tra il vulcano e le comunità dell’Alcantara e di Randazzo, la rinascita delle sciare come scrittura vivente della natura. Ogni intervento offrirà chiavi di lettura diverse – scientifiche, paesaggistiche, educative – per arrivare a una convinzione condivisa: valorizzare il paesaggio etneo significa prendersi cura del futuro della Sicilia. Un evento che vuole dar vita al percorso, che continuerà nel 2026 con incontri dedicati ai prodotti d’eccellenza dell’Etna e con le Giornate FAI di Primavera, che vedranno Randazzo e lo Sciarone protagonisti di un itinerario di scoperta sul paesaggio vulcanico. Obiettivo comune è trasformare il Parco in un luogo educativo, emozionale e generativo: un’aula all’aperto per le scuole, uno spazio di ricerca per l’università, un laboratorio creativo per artis: ti e comunità.

Il meeting del 20 dicembre è dunque un invito a guardare l’Etna non solo come scenario, ma come bene comune da conoscere, rispettare e custodire. Partecipare significa contribuire a una nuova cultura del paesaggio, che riconosce nello Sciarone il simbolo di una Sicilia capace di trasformare la bellezza in responsabilità condivisa.

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