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L’ex ct della scherma azzurra a 93 anni mette ko un pericoloso rapinatore: “Non sa che ho divorato il fegato…”

Pubblicato il 22 Dicembre 2023

Da giovane è stato uno sciabolatore di successo e tra gli anni ’70 e ’90 è stato commissario tecnico della scherma azzurra. La scherma italiana in quel periodo ha vissuto i suoi anni d’oro, uno dei più vincenti di sempre, e su quelle vittorie c’è la firma di Attilio Fini, oggi 93 anni, protagonista di un brutto episodio di cronaca.

Il 93enne, tornando a casa, è stato affrontato da un uomo algerino in piazza De Agostini a Milano che ha cercato di rapinarlo. La rapina è andata male per il malvivente, infatti il 93enne nonostante la veneranda età ha messo ko il più giovane rapinatore. “Il tizio con cui mi sono scontrato – ha detto al Corriere della Sera – ignorava che in pedana ho divorato il fegato a tanti arbitri”.

La rapina

I fatti risalgono a lunedì scorso, quando Fini dopo una breve passeggiata stava rientrando verso casa. Durante il tragitto è stato avvicinato da un uomo che gli ha puntato una pistola contro ed è lo stesso Fini a raccontare quei drammatici momenti: “Mi sono accorto che mi stava puntando una pistola. In quel momento mi ha intimato: ‘Dammi i soldi o l’orologio’. Gli ho dato un pugno in faccia, poi un colpo sulla mano che ha fatto schizzare via la rivoltella e infine uno spintone: è finito incastrato tra alcuni motorini”.

Grazie alla sua straordinaria prontezza di riflessi Fini ha mandato al tappeto il malvivente, dopodiché sono intervenuti altri ragazzi che hanno bloccato il rapinatore in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine.

Il rapinatore ricercato per omicidio

Il rapinatore ha precedenti penali molto pesanti, infatti è ricercato in Algeria per omicidio. Fini ha rischiato grosso, ma lui ha commentato l’episodio con una buona dose di ironia usando proprio la scherma come metafora: “Non una cosuccia… Possiamo dire che è stata una parata e risposta? Più che altro è stato un attacco sul tempo dell’avversario. Come nella sciabola, quando devi bruciare il rivale sullo scatto. Il mio passato mi ha aiutato: in pedana servono decisione e riflessi”.

Nell’intervista il 93enne ha detto di non avere avuto paura e di avere agito di istinto, anche se riflettendoci ha capito di aver rischiato grosso: “Ora, a mente fredda dico che ho corso un bel rischio. Però la reazione nella mia testa è stata chiara: i soldi non te li do. E nemmeno l’orologio, che porto a destra sotto il maglione. Se mi avesse aggredito per strapparmelo, non l’avrebbe trovato subito”.

Ospite al Tg3 Lombardia, l’ex ct ha commentato con desolazione il problema sicurezza che c’è tra le strade italiane: “Ho detto che in giro c’è troppa cattiveria. E c’è un problema di sicurezza: un tempo esistevano i vigili di quartiere, oggi per difenderti devi arrangiarti da solo. Se ci riesci”.