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Tajani

Liberati i quattro parlamentari italiani della Flotilla: stanno bene e rientrano a Roma

Pubblicato il 3 Ottobre 2025

La conferma della Farnesina

Sono stati rilasciati dalle autorità israeliane i quattro parlamentari italiani fermati nelle scorse ore mentre si trovavano a bordo della Flotilla diretta verso Gaza. A darne notizia è il ministero degli Esteri, che ha seguito da vicino l’evolversi della vicenda.

I protagonisti sono il senatore Marco Croatti, l’eurodeputata Annalisa Corrado, il deputato Arturo Scotto e l’eurodeputata Benedetta Scuderi. Dopo l’intervento diplomatico del ministro Antonio Tajani, in costante contatto con l’omologo israeliano Gideon Saar, i quattro sono stati accompagnati all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv per imbarcarsi sul volo di rientro in Italia.

L’ambasciatore Ferrari: “Nessun maltrattamento”

In un messaggio rassicurante, l’ambasciatore italiano in Israele, Luca Ferrari, ha dichiarato di aver parlato personalmente con i parlamentari liberati e con altri attivisti italiani fermati ad Ashdod: “Stanno tutti bene, non c’è stato alcun maltrattamento”.

Il console italiano si sta ora muovendo per incontrare gli altri cittadini italiani ancora trattenuti, con l’obiettivo di ottenere la loro liberazione nel più breve tempo possibile.

Il volo di rientro

Secondo quanto comunicato dalla Farnesina, i quattro parlamentari partiranno alle ore 10.00 locali (9.00 in Italia) con il volo IZ 335 da Tel Aviv diretto a Roma Fiumicino. Il personale consolare rimarrà operativo al porto di Ashdod per garantire assistenza e monitorare la situazione degli altri attivisti italiani.

Le tensioni diplomatiche

Nelle ultime ore, la questione aveva generato forti pressioni diplomatiche. La televisione israeliana Channel 12 ha riportato che, a seguito di indiscrezioni su presunti maltrattamenti subiti dagli attivisti arrestati, vi sarebbero stati contatti urgenti tra le autorità italiane e il capo del Mossad, David Barnea.

Per chiarire la situazione e calmare le proteste scoppiate a Roma, l’Italia ha chiesto immagini che attestassero le condizioni dei detenuti. Barnea ha quindi coinvolto la ministra israeliana Miri Regev, responsabile del porto di Ashdod, che ha inviato materiale fotografico alle autorità italiane “per porre fine alla tempesta diplomatica”.

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