Fanni Guidolin, infermiera iscritta all’ordine professionista di Padova che esercita la professione a Treviso nel centro Stomie di Castelfranco, ha aperto un account su Instagram, che ha già raggiunto i 13.000 followers, dove parla di sesso.
Non lo fa in modo volgare, anzi, i suoi video sono piccole lezioni di sessuologia in cui spiega come comportarsi nelle situazioni più intime con il proprio partner o quando si conosce un uomo. Le “lezioni”, se così vogliamo chiamarle, sono rivolte principalmente al pubblico femminile.
“Sesso in giardino”, “sesso in piscina” o “sesso veloce” sono alcuni dei titoli dei video dell’infermiera, che sta riscontrando una grande successo di pubblico per il suo approccio innovativo, brioso e tutto sommato accessibile a tutti poiché usa termini semplici e comprensibili per fornire preziosi consigli e suggerimenti.
I video di Fanni Guidolin però non sono piaciuti a tutti e di sicuro non sono piaciuti ai dirigenti dell’azienda dove lavora. Francesco Benazzi, direttore generale dell’ULSS 2 di Treviso, l’ha aspramente bacchettata chiedendole di interrompere la pubblicazione dei suoi video: “Non c’è nessun accanimento, nessuno dice che non si possano fare video su questo tema, ma un conto è spiegare a parole, un altro conto sono i video in cui vengono mimate pratiche sessuali. Fare un corso di sessuologia è ben altra cosa”.
Benazzi fa anche riferimento alla policy ospedaliera, dal momento che l’infermiera non avrebbe avuto alcun permesso per fare quei video. Fanni Guidolin però non ci sta, anzi si è già rivolta ad un legale per difendere la sua posizione: “Non voglio certo essere licenziata, ma non vedo nulla di scandaloso. Mi piacerebbe però che fosse una battaglia di giustizia. Quello che faccio è professionale, non è abuso della professione e non è fuori dalle mie competenze, perché sono diplomata consulente sessuale alla scuola AISP”.
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