Pubblicato il 15 Aprile 2025
L’intelligenza artificiale sta trasformando il settore della sicurezza informatica, sebbene vi siano comunque dei risvolti anche negativi. Per prima cosa, però, l’IA sta introducendo nuove opportunità per la prevenzione e il contrasto delle minacce digitali. Uno studio condotto da Deloitte evidenzia come gli approcci convenzionali, come gli antivirus e i firewall, stiano diventando obsoleti di fronte alle nuove tecniche d’attacco degli hacker, anch’esse alimentate dall’AI. Un doppio confronto che merita di essere approfondito.
I benefici dell’AI per la sicurezza informatica
Innanzitutto l’intelligenza artificiale analizza enormi quantità di dati in tempo reale, individuando i potenziali rischi prima che possano causare danni irreversibili. Grazie ai sofisticati algoritmi di machine learning, l’AI costruisce dei modelli predittivi che consentono di rilevare comportamenti anomali e schemi riconducibili ad attività sospette. Questo approccio proattivo permette di implementare i cosiddetti sistemi di “early detection”, capaci di ridurre i tempi di risposta e di prevenire conseguenze ben più gravi della normale routine.
Un altro aspetto chiave è rappresentato dall’automazione delle risposte agli attacchi informatici. L’AI, oltre ad identificare le minacce, è in grado di bloccare automaticamente il traffico dannoso e di adottare le giuste contromisure in tempo reale, riducendo al minimo il margine d’errore umano. Un fatto che interessa anche chi si chiede come funzionano le slot online, visto che il settore del gambling digitale non è rimasto impassibile di fronte all’incremento degli attacchi hacker di ultima generazione.
L’aggiornamento costante dei database incentrato sui dati storici relativi ai precedenti attacchi, inoltre, migliora e migliorerà sempre di più la capacità dell’IA in termini di prevenzione. Questo ciclo continuo di apprendimento e adattamento consentirà ai sistemi di sicurezza di rimanere competitivi anche a fronte di un progresso tecnologico che, come detto, favorisce anche gli hacker.
Purtroppo l’IA premia anche gli hacker
L’intelligenza artificiale aiuta a migliorare l’efficienza operativa, eliminando gli errori che potrebbero derivare dalle attività ripetitive e automatizzando le task più complesse. Di contro, la medesima tecnologia viene ovviamente utilizzata dagli aggressori per potenziare gli attacchi. Gli hacker sfruttano le potenzialità dell’AI per sviluppare nuovi malware, capaci a loro volta di adattarsi e di aggirare le difese tradizionali. Gli algoritmi di attacco, spesso basati su tecnologie emergenti, permettono di superare facilmente i fronti di difesa comuni come firewall e antivirus.
Un’altra criticità riguarda la trasparenza e l’affidabilità dell’intelligenza artificiale. Gli stessi sistemi progettati per proteggere, infatti, possono essere manipolati attraverso attacchi mirati capaci di alterare i dati utilizzati per l’apprendimento. Questo può portare a falsi positivi o – peggio ancora – a falsi negativi, lasciando così passare i malware senza poterli rilevare. Inoltre, l’utilizzo massiccio di dati per addestrare gli algoritmi solleva questioni importanti in termini di tutela della privacy. Questo è un discorso che va ben oltre il topic della sicurezza informatica, e che riguarda anche i diritti d’autore legati alle opere scritte, alle arti audiovisive, alla fotografia e alla musica.
Infine, anche la semplice integrazione di strumenti di NLP come ChatGPT può causare grandi problemi a livello di sicurezza. Tali sistemi vengono infatti utilizzati per generare contenuti testuali sempre più convincenti e “umani”, alzando così il tasso di conversione degli attacchi phishing.

