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Perugia

Prima la lite poi gli spari, fisioterapista ucciso a colpi di pistola. Un omicidio avvolto nel mistero

Pubblicato il 19 Dicembre 2023

Ieri sera si è consumato un misterioso omicidio in via Tauro, nel quartiere Poggiofranco di Bari, dove ha perso la vita Mauro Di Giacomo, un fisioterapista 63enne di Bari. Dalle prime ricostruzioni sembra che il 63enne sia stato avvicinato da un uomo che, dopo una lite, gli ha sparato contro 6 colpi di pistola. Sono partite le indagini per dare un volto al killer e per ricostruire le motivazioni di questo terribile delitto.

La ricostruzione dell’assassinio

A quanto pare Di Giacomo verso le 20:30 aveva parcheggiato la sua auto davanti al condominio dove viveva, nel piazzale antistante la scuola elementare Tauro, e si stava avviando verso casa con le buste della spesa. Una dinamica normalissima, quando avrebbe iniziato a litigare con un uomo che poco dopo ha fatto fuoco sparando 6 colpi di pistola, per poi allontanarsi forse a bordo di un’auto.

Il problema è che nella zona non ci sono telecamere di sorveglianza e nessuno dei residente ha visto cosa sia successo, ma molti di loro hanno sentito sia le urla che gli spari. Dopo i colpi di pistola e le grida disperate della vittima un residente ha chiamato i soccorsi che, giunti sul posto, non hanno potuto fare a meno che constatare la morte dell’uomo.

Un omicidio premeditato?

Il delitto ha tutti i contorni di una vera e propria esecuzione, ma gli inquirenti al momento hanno escluso la pista della criminalità organizzata. Si presume che l’assassino stesse aspettando la vittima e, considerate le modalità dell’uccisione, si pensa che fosse tutto premeditato.

Di Giacomo era uno stimato professionista che lavorava al Policlinico di Bari dal 1999 e anche in uno studio privato nel quartiere San Pasquale. Inoltre faceva attività didattica a Taranto, era docente di anatomia funzionale nel corso di laurea di fisioterapia e ha collaborato anche con il Milan.

Un amico della vittima ha voluto dedicargli questo pensiero rilasciato al Corriere della Sera: “Era una persona serena, spensierata, che amava viaggiare. Il lavoro e la famiglia erano tutto per lui. Lo conoscevo da tantissimi anni, i suoi figli e i miei sono cresciuti insieme”.