Pubblicato il 17 Maggio 2024
Da Onlyfans ai domiciliari. Lori, il nome della 25enne di Casalpusterlengo, in provincia di Lodi, è accusata di estorsione.
Lo scorso febbraio è finita nella rete dell’inchiesta della guardia di finanza di Lodi dopo che è stata accusata da una decina di clienti di averli minacciati e insultati per estorcere ingenti somme di denaro.
Le vittime sarebbero uomini residenti in Italia, tra i 40 e i 68 anni, che avevano avuto rapporti virtuali con la donna anche su Stripchat e Cam4.
Secondo i finanzieri l’arrestata avrebbe accumulato illecitamente 130mila euro.
Nell’inchiesta è stata coinvolta anche la suocera 47enne, titolare di alcuni dei conti correnti che la 25enne utilizzava per intascare i bonifici.
Anche la suocera per un breve periodo ha fatto la camgirl.
Le accuse vanno dall’estorsione a sfondo sessuale alla circonvenzione di incapaci, visto che una delle vittime aveva problemi psichici.
Pochi giorni fa Lori ha voluto dire la sua agli inquirenti.
“Sono rimasta incinta quando avevo quasi 17 anni. Ho dovuto interrompere gli studi e i miei genitori non mi hanno sostenuta. Così ho cominciato a lavorare sui siti per essere indipendente”, ha rivelato.
Agli inquirenti ha spiegato di aver iniziato a girare i primi contenuti insieme al suo compagno nel 2017 prima di continuare da sola.
“L’idea era di guadagnare un po’ di soldi anche perché avevamo un bambino piccolo.
Si trattava di un modo per lavorare da casa e stare dietro al bambino, anche considerato che non abbiamo entrambi la patente”.
Per quanto riguarda i guadagni, ha raccontato di ottenere “A settimana circa 600/700 euro a seconda delle performance che faccio sui siti di videochat in cui lavoro”.
“Di solito io sono online e gli utenti inviano token di 5 centesimi. Io ho dei prezzi fissi che gli utenti pagano in base a delle performance che io svolgo e che viene parametrato in base ai minuti”.
“Le richieste sono di tutti i tipi. Per esempio, un cliente voleva pagarmi solo per fare un video mentre mostro il seno in una spiaggia pubblica, scrivendoci sopra il suo nome”, ha descritto.
“Con un cliente (uno dei casi di estorsione contestati dalla procura di Lodi, ndr) facevo finta di essere la sua fidanzatina più giovane perché a lui piaceva così”.
“Voglio dire che spesso gli uomini che frequentano questi siti vogliono fare esperienze che non vivono nella realtà, chiamandomi amore o tesoro e comportandosi come se avessimo una relazione”, ha confidato ancora al magistrato.
“Non mi azzarderei mai più a minacciare delle persone per avere dei soldi. L’ho fatto per rabbia, ma non avrei mai voluto danneggiare quelle persone”, ha concluso.

