« Torna indietro

L’UE Pronta a Lanciare un’App per Verificare l’Età su Social Media: Obiettivo Protezione dei Minori

Pubblicato il 30 Maggio 2025

A luglio arriva la nuova app europea per l’identificazione digitale

Dal prossimo luglio gli utenti europei potrebbero dover scaricare un’applicazione per confermare la propria età prima di accedere ai social media. L’iniziativa, promossa dall’Unione Europea, nasce con l’obiettivo di rafforzare la tutela dei minori e limitare l’esposizione a contenuti dannosi o a piattaforme digitali che non offrono protezioni adeguate.

L’app rappresenta un passo preliminare verso il portafoglio d’identità digitale europeo previsto per il 2026 e consentirà agli utenti di verificare l’età senza condividere dati personali con i siti web.

Maggiore responsabilità per le piattaforme online

Pur non imponendo un sistema unico di verifica, l’UE ha già stabilito responsabilità legali chiare per le piattaforme che offrono contenuti sensibili o rivolti ai più giovani. L’applicazione in arrivo dovrebbe rafforzare i controlli e colmare le lacune nei sistemi attuali, soprattutto per quei servizi che non investono abbastanza nella mitigazione dei rischi digitali.

La protezione dei minori è una priorità assoluta

“La protezione dei minori è una delle nostre priorità più urgenti”, ha dichiarato Henna Virkkunen, commissaria europea per la Tecnologia, in un’intervista al Financial Times. Virkkunen ha esortato le aziende digitali a implementare volontariamente misure di sicurezza più rigorose, evitando l’introduzione di regolamentazioni frammentate tra i diversi Paesi dell’Unione.

“Le piattaforme dovrebbero progettare ambienti digitali più sicuri e rispettosi della privacy per i minori”, ha aggiunto, sottolineando l’importanza di un design più etico e responsabile.

Focus sulla privacy e sul design “assuefacente” dei social

Bruxelles vuole spingersi oltre la semplice verifica dell’età. L’obiettivo è anche rendere privati per impostazione predefinita gli account dei minori e limitare l’effetto assuefazione generato da molti social network. Meta e TikTok sono già sotto indagine per il cosiddetto “effetto rabbit-hole”, ovvero l’uso prolungato e passivo che porta gli utenti – soprattutto i giovani – a scrollare per ore.

“Molti social sono progettati per essere altamente addictive”, ha spiegato Virkkunen. “I ragazzi trascorrono ore sugli schermi, con gravi conseguenze sul loro benessere psicofisico”.

Indagini anche sui siti pornografici

Questa settimana la Commissione europea ha aperto un’indagine formale su quattro grandi siti per adulti: Pornhub, Stripchat, Xnxx e Xvideos, per verificare se adottino sistemi efficaci di blocco dell’accesso ai minori. La mossa si inserisce nella più ampia strategia dell’UE per contrastare i contenuti dannosi e imporre regole più severe sulla protezione dei giovani online.

Verso un’età minima comune per i social?

Alcuni Stati membri dell’UE spingono per introdurre una soglia d’età uniforme per l’uso dei social media, ma la commissaria Virkkunen ha precisato che raggiungere un accordo su un’età minima comune potrebbe essere molto complesso, a causa delle differenze culturali e normative tra i vari Paesi.

Secondo Bruxelles è più efficace chiedere alle piattaforme digitali di ridurre i rischi derivanti dal proprio design, piuttosto che fissare un limite anagrafico rigido.

Collaborazione internazionale: l’asse con gli Stati Uniti

Nonostante le tensioni tra l’UE e gli Stati Uniti su altri fronti digitali, la protezione dei minori sembra essere un terreno condiviso di cooperazione. Durante una recente visita a Washington, Virkkunen ha incontrato i vertici delle big tech americane e funzionari USA, per discutere di sicurezza online e responsabilità delle piattaforme.

“Anche negli Stati Uniti cresce la consapevolezza sulla necessità di proteggere i minori”, ha concluso Virkkunen. “Questo tema è ormai una priorità globale”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *