Pubblicato il 16 Luglio 2025
In arrivo il nuovo Quadro finanziario pluriennale
La Commissione europea è pronta a presentare la proposta per il nuovo Quadro finanziario pluriennale (QFP), il bilancio a lungo termine dell’Unione europea che coprirà il periodo 2028-2034. Il testo, rimasto sotto stretto riserbo fino all’ultimo momento, determinerà la distribuzione dei fondi tra le principali voci di spesa europee, come agricoltura, infrastrutture, cultura, difesa, coesione territoriale e aiuti allo sviluppo.
Unione tra Politica Agricola Comune e fondi di coesione: è polemica
Tra le novità più discusse del nuovo bilancio, emerge l’intenzione della presidente della Commissione Ursula von der Leyen di accorpare la Politica Agricola Comune (PAC) e i fondi di coesione. Si tratta di una scelta potenzialmente esplosiva: fondere i due capitoli di spesa più rilevanti dell’UE potrebbe portare alla “nazionalizzazione” della politica di coesione, che fino ad oggi era gestita in rapporto diretto tra Bruxelles e le Regioni.
Le reazioni non si sono fatte attendere: gli agricoltori hanno già minacciato nuove proteste a Bruxelles, e l’Italia esprime forte contrarietà, temendo di perdere influenza nella gestione dei fondi. Il nostro Paese, infatti, ha ottenuto la vicepresidenza con delega alla coesione per Raffaele Fitto, che potrebbe ora veder ridimensionato il proprio ruolo.
Il ministro italiano dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha dichiarato in Consiglio Ue il suo netto dissenso verso l’ipotesi di creare “fondi indistinti”, sostenendo la necessità di mantenere separate le risorse per l’agricoltura e per la coesione.
In cerca di un difficile equilibrio tra crescita e tradizione
Il nuovo QFP sarà al centro di un’intensa battaglia politica che si estenderà per i prossimi due anni. La proposta della Commissione rappresenta solo il primo passo in un percorso legislativo complesso, che coinvolgerà Parlamento e Consiglio dell’UE in trattative serrate per modificare e approvare il testo definitivo.
Bruxelles punta a bilanciare la spinta alla competitività e alla difesa europea con il sostegno ai settori tradizionali, come l’agricoltura. Secondo le prime anticipazioni, il budget complessivo si aggirerebbe attorno ai 1.700 miliardi di euro, cifra in linea con quella attuale, considerando anche i fondi del piano straordinario Next Generation EU.
Le cifre: nuovi fondi per la competitività e tagli in vista
Secondo quanto riportato da Politico, il nuovo bilancio dovrebbe prevedere:
- 522 miliardi di euro per un fondo dedicato alla competitività
- 190 miliardi per l’“Europa globale”, ovvero per la politica estera e di sviluppo
- 946 miliardi destinati a modello sociale e qualità della vita, voci che potrebbero inglobare agricoltura e coesione
Se queste cifre fossero confermate, ci sarebbero possibili tagli sia ai sussidi agricoli che ai fondi per le aree meno sviluppate. Inoltre, un fondo separato da 88 miliardi potrebbe essere creato per sostenere l’Ucraina, al di fuori del bilancio ordinario.
Una nuova sfida: le “risorse proprie” dell’Unione
Un altro nodo cruciale riguarda le cosiddette “risorse proprie” dell’UE, ovvero le entrate dirette dell’Unione. Oggi il bilancio europeo è composto quasi interamente dai contributi dei singoli Stati membri, con pochissime entrate autonome, limitate ai dazi doganali.
La Commissione potrebbe proporre nuove imposte europee per aumentare le risorse disponibili. Tuttavia, questa opzione trova forte opposizione, soprattutto da parte di Paesi come la Germania, preoccupati per una possibile cessione di sovranità fiscale.
Uno scontro politico lungo e acceso
La strada per approvare il nuovo QFP si preannuncia tortuosa. Il Parlamento europeo è già pronto a contestare alcuni punti chiave, mentre il Consiglio dell’UE dovrà approvare il testo all’unanimità, condizione che rende il compromesso ancora più difficile da raggiungere.
Trovare un accordo tra interessi così diversi sarà una delle sfide politiche più importanti dei prossimi anni in Europa.

