I due capi di Stato non si sentivano dal 29 marzo, prima del massacro di Bucha.
Putin ha detto che la Russia resta aperta al dialogo con Kiev, ma “l’Occidente le deve smettere di formire armi a Kiev”.
“I Paesi Ue ignorano i crimini di guerra delle forze ucraine e i loro bombardamenti sulle città e i villaggi del Donbass – ha detto ancora Putin – Kiev non è pronta per negoziati seri per raggiugere un accordo con noi”.
Insomma, dialogo inutile. Così come lo sono stati quelli precedenti. Putin rimane fermo sulle sue posizioni, anzi, peggio: reitera le accuse nei confronti dell’Ucraina, rispedendole addosso quelle che vengono fatte a lui e agli uomini con cui ha scatenato la guerra. E assolve i suoi soldati, affermando che i crimini sono compiuti dall’esercito che ha costretto a difendersi. Macron, quindi, è apparso più con una vuota cassa di risonanza, anziché come un leader capace di potere imbastire un dialogo proficuo, che facesse sperare in cenni di cambiamenti in positivo.
Ma non basta. Secondo quanto scrive AteoBreaking “Putin ha incaricato i suoi dirigenti di elaborare sanzioni contro l’Occidente entro 10 giorni“.
Nelle ore che hanno preceduto il colloquio, Macron ha ricevuto all’Eliseo il suo predecessore, l’ex presidente Nicolas Sarkozy. Macron di recente ha smentito di avesse stretto un accordo con Sarkozy per designare il nuovo primo ministro francese.
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