Pubblicato il 11 Febbraio 2025
Maxi-operazione contro i mandamenti mafiosi: 183 gli arresti
Dalle intercettazioni della Procura di Palermo, nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto di 183 persone accusate di voler ricostituire Cosa Nostra vengono alcune ‘lamentele’ dei boss sul fatto che oggi ci si pente con troppa facilità
Anche i mafiosi si lamentano dei giovani. Secondo i capi mafia, i giovani mafiosi di oggi non sono come quelli di una volta. Non dimostrano lealtà, non hanno il “prestigio” della mafia di un tempo.
Quella mafia, insomma, che aveva contatti con la politica, con gli avvocati, con i ‘dottori’, con gli imprenditori.
Il livello della mafia “è basso”
“Il livello è basso”, diceva al telefono il boss di Brancaccio Giancarlo Romano non sapendo di essere intercettato.
“Oggi arrestano a uno e si fa pentito e poi arrestano un altro. Livello misero, basso, ma di che cosa stiamo parlando? Io spero sempre nel futuro, in tutta Palermo. Da noi, spero nel futuro di chi sarà il più giovane”.
“A scuola te ne devi andare – diceva il boss Romano a un novizio – conoscerai dottori, avvocati, quelli che hanno comandato l’Italia, l’Europa. Se tu guardi Il Padrino, il legame che aveva. Non era il capo assoluto, ma era molto influente per il potere che si è costruito a livello politico nei grossi ambienti”.
“Tu devi campare con la panetta di fumo, cioè così siamo ridotti”, proseguiva il boss. “Le persone di una volta, quelli che disgraziatamente sono andati a finire in carcere per tutta la vita… ma che parlavano della panetta di fumo?”. E ancora: “Se ti dovevano fare un discorso di fumo, te lo facevano perché doveva arrivare una nave piena di fumo. Se tu parli con quelli che fanno business, ti ridono in faccia, Ma questo business è? Siamo troppo bassi, siamo a terra ragazzi. Noi pensiamo che facciamo il business, oggi sono altri. Dico, eravamo prima noi, oggi lo fanno altri, … noi siamo gli zingari”.

