Pubblicato il 14 Marzo 2025
Una storia di negligenza medica e sofferenza ha finalmente trovato il suo epilogo: il Tribunale di Frosinone ha emesso una sentenza di condanna nei confronti della ASL e dell’equipe medica dell’ospedale Santissima Trinità di Sora, riconoscendo le gravi responsabilità per un errore chirurgico avvenuto nel 2018.
L’errore medico ignorato per mesi
Come raccontato dalla collega Angela Nicoletti su Frosinone Today, quella che doveva essere una fase di ripresa post-parto si è trasformata in un incubo per una giovane madre del Cassinate, ricoverata per un parto cesareo. Dopo l’intervento, ha iniziato a manifestare forti dolori e malesseri persistenti, ma i medici hanno minimizzato la situazione, attribuendo i sintomi a un presunto caso di depressione post-partum.
Solo dopo mesi di sofferenza, la donna ha deciso di sottoporsi a un esame radiologico in una clinica privata, che ha rivelato la scioccante realtà: una garza chirurgica di 50×50 cm era stata dimenticata all’interno dell’intestino. La situazione si era aggravata al punto da richiedere un intervento d’urgenza, che ha comportato la rimozione di un tratto intestinale per evitare il rischio di sepsi. Secondo i chirurghi, un ritardo di poche ore avrebbe potuto essere fatale.
La sentenza: responsabilità collettiva del personale sanitario
I legali della donna hanno avviato un’azione legale contro la ASL di Frosinone e l’intera equipe chirurgica coinvolta nell’intervento. Il Tribunale ha riconosciuto che tutti i membri del team medico hanno una responsabilità condivisa, dal momento che la corretta conta delle garze e degli strumenti chirurgici è una procedura fondamentale in ogni operazione.
Risarcimento anche per il marito della paziente
Oltre al danno subito dalla giovane madre, il giudice ha riconosciuto un risarcimento morale al marito, che ha dovuto affrontare mesi di difficoltà gestendo da solo la figlia neonata e la moglie in condizioni di salute precarie.

