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Manovra 2025, taglio al cuneo e nuove tasse green: cosa cambia davvero per famiglie e imprese

Pubblicato il 6 Ottobre 2025

Il governo prepara la legge di bilancio tra promesse e vincoli europei

La Manovra 2025 entra nella sua fase decisiva. Il Consiglio dei Ministri si riunirà entro la settimana per approvare il testo definitivo della Legge di Bilancio, che punta a coniugare sgravi fiscali, incentivi all’occupazione e misure ambientali con le richieste di rigore arrivate da Bruxelles.

Fonti di Palazzo Chigi confermano che la priorità resta il rinnovo del taglio al cuneo fiscale per i redditi medio-bassi, già in vigore nel 2024, ma con un’attenzione particolare ai lavoratori del settore privato e alle imprese che assumono a tempo indeterminato.

Tasse ambientali e incentivi per l’energia pulita

Il Ministero dell’Economia valuta l’introduzione di una nuova tassa sulle emissioni per i grandi stabilimenti industriali, destinata a finanziare bonus per le famiglie che investono in pannelli solari e pompe di calore.
La misura, tuttavia, divide la maggioranza: secondo alcuni esponenti del centrodestra, “rischia di pesare sulla competitività delle aziende italiane”, mentre l’ala più moderata sottolinea l’importanza di allinearsi alle politiche europee di transizione verde.

Parallelamente, sono allo studio agevolazioni per l’acquisto di auto elettriche e un rifinanziamento dell’ecobonus edilizio, ma con criteri più rigidi rispetto al passato.

Pensioni, sanità e tagli alla spesa

Sul fronte della spesa pubblica, il governo punta a contenere i costi della sanità e a rivedere alcune voci di spesa ministeriale.
Per le pensioni, l’esecutivo non confermerà “Quota 103”, ma introdurrà una formula flessibile a partire dai 63 anni, con penalizzazioni progressive per chi lascia prima dei 67.

Secondo fonti del MEF, l’obiettivo è “garantire sostenibilità e gradualità”, mantenendo aperta la finestra di dialogo con i sindacati, che minacciano mobilitazioni in caso di tagli agli assegni minimi.

L’opposizione parla di “manovra elettorale”

Dal fronte dell’opposizione, il Partito Democratico accusa il governo di preparare “una manovra elettorale più che economica”, mentre il Movimento 5 Stelle denuncia “l’assenza di misure concrete per i giovani e la scuola”.
Il governo, dal canto suo, rivendica una linea di equilibrio tra crescita e responsabilità fiscale, e punta a far approvare il testo in Parlamento entro fine novembre.

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