Pubblicato il 17 Agosto 2025
Il post che ha acceso il dibattito
Un messaggio pubblicato su Facebook da Mario Tozzi, geologo e volto noto della divulgazione scientifica, ha acceso un acceso dibattito sui social. Durante le sue vacanze a Naxos, in Grecia, Tozzi ha raccontato la sua esperienza con toni entusiastici: chilometri di sabbia libera, dune intatte, nessun rifiuto in vista e stabilimenti con ombrelloni e lettini a prezzi contenuti (circa 10 euro al giorno).
Secondo lui, il modello greco garantisce un equilibrio tra spiagge libere e aree attrezzate, cosa che in Italia manca a causa della massiccia privatizzazione della costa.
“In Italia una vergogna”
Nel suo intervento Tozzi ha definito la gestione del demanio costiero italiano “una vergogna”, sottolineando come i costi per l’accesso agli stabilimenti siano spesso proibitivi. Ha anche avanzato alcune proposte di riforma:
- Almeno il 50% delle spiagge deve restare libero, su base comunale.
- Il 20% delle aree attrezzate dovrebbe essere gestito dai comuni con prezzi calmierati.
- Il 30% delle concessioni private andrebbe messo regolarmente all’asta.
- Ridurre i canoni di concessione, spesso molto bassi rispetto ai profitti generati.
- Nessuna struttura permanente sulle spiagge fuori stagione, da ottobre ad aprile.
- Durata massima delle concessioni di 10 anni, con obbligo di rimetterle a gara.
Reazioni divise
Il post ha scatenato forti polemiche. Alcuni utenti hanno difeso la categoria dei balneari, sottolineando il peso economico delle concessioni sul PIL nazionale. Altri invece hanno appoggiato la denuncia di Tozzi, condividendo la critica sull’eccessiva privatizzazione e sui costi sempre più alti per i cittadini.

