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Mario Tozzi e il confronto amaro tra spiagge italiane e greche

Pubblicato il 16 Agosto 2025

La polemica estiva sui prezzi degli stabilimenti

Il geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi torna a puntare il dito contro il sistema balneare italiano. Anche quest’anno ha scelto la Grecia per le sue vacanze, sottolineando come i prezzi e la gestione delle spiagge siano profondamente diversi rispetto all’Italia.

Il modello greco: mare accessibile a tutti

Da Naxos, alla vigilia di Ferragosto, Tozzi ha condiviso un post sui social:
“Come dovrebbero essere le spiagge: un solo stabilimento con servizi (10 euro per lettini e ombrellone), senza strutture permanenti, e il resto spiaggia libera”.
Ha descritto un ambiente naturale e ordinato, con chilometri di spiaggia pulita, assenza di rifiuti, pochi chioschi sul retro e nessuna urbanizzazione invasiva.

L’Italia e il problema delle concessioni

Il paragone con l’Italia è impietoso. Tozzi ha scritto: “Una sola parola per chi ha gestito il demanio costiero da noi: vergogna”.
Secondo il divulgatore, il nostro Paese paga decenni di cattiva gestione e una forte riduzione delle spiagge libere, tra le più basse in Europa.

Come funziona all’estero

La situazione è molto diversa negli altri Paesi:

  • Francia: solo il 20% delle spiagge è affidato ai privati.
  • Spagna e Portogallo: non esiste l’istituto delle concessioni balneari; i gestori ottengono semplici autorizzazioni temporanee, rinnovabili ogni 5 o 10 anni, ma con obbligo di rimuovere tutte le strutture a fine stagione.

Un dibattito che ritorna ogni estate

Non è la prima volta che Tozzi riaccende la polemica. Già in passato aveva messo in evidenza la differenza di costi e di accessibilità tra Italia e Grecia, una delle sue mete preferite. Un confronto che, puntualmente, riporta al centro del dibattito pubblico la questione della gestione del nostro litorale.

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