Pubblicato il 4 Maggio 2022
Tra poco sarà probabilmente in grado di parlare e rompere il velo di mistero che aleggia ancora intorno al suo caso.
Perché Matteo Valentini, il giovane trovato in coma a Colli Aniene con una grave ferita alla testa, è sveglio. Dopo settimane di ricovero nella terapia intensiva dell’ospedale Umberto I di Roma, Matteo finalmente ha aperto gli occhi.
Da quando è stato trovato riverso in viale Sacco e Vanzetti, sono pochi i passi in avanti fatti dagli investigatori.
SFONDARE IL MURO DELL’OMERTA’
I poliziotti del commissariato San Basilio si sono trovati di fronte un muro di “non so” e “non ho visto niente”, che non hanno aiutato nelle indagini.
E le telecamere acquisite nella zona dell’aggressione, non hanno finora fornito immagini utili a identificare chi ha aggredito il ragazzo. La speranza è che adesso sia proprio Matteo Valentini a dire agli inquirenti cosa è accaduto la notte tra l’8 e il 9 aprile.
Sono molti i punti da chiarire riguardo la vicenda.
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per lesioni: il ragazzo è stato trovato riverso in terra con una ferita alla testa, il naso rotto e varie ferite, che hanno fatto pensare subito a un’aggressione.
Inizialmente si era ipotizzato anche un incidente stradale, con Matteo investito da una macchina pirata: le sue ferite però, non sono risultate compatibili con un investimento. Qualcuno potrebbe quindi averlo aggredito. Forse un estraneo, con cui il ragazzo potrebbe aver avuto un diverbio, o una persona che conosceva. Fatto sta che il tutto è successo in una manciata di minuti: appena sette.
Nessuno degli amici del ragazzo seduti a poca distanza dal luogo dell’aggressione ha visto o sentito nulla: ai poliziotti hanno riferito di aver visto un’ambulanza, ma di non avere pensato fosse arrivata per Matteo.

