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Maurizio Landini: «Il governo restituisca mille euro a pensionati e lavoratori»

Pubblicato il 5 Settembre 2025

05 settembre 2025 – Alba Romano

La denuncia della Cgil sul fiscal drag

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, lancia un appello al governo Meloni: «Restituire in media mille euro a ogni pensionato e lavoratore».
Il motivo? Il cosiddetto fiscal drag, ossia il drenaggio fiscale che negli ultimi anni ha fatto pagare ai contribuenti 24 miliardi di Irpef in più.

Il fenomeno si verifica quando, a causa dell’inflazione, gli stipendi aumentano nominalmente ma gli scaglioni fiscali non vengono aggiornati. Così i redditi finiscono in fasce più alte, con più tasse da versare senza un reale aumento del potere d’acquisto.

Landini avverte: «Molti non hanno più i soldi per curarsi o per concedersi una vacanza. Chiediamo la restituzione di ciò che è stato ingiustamente prelevato».

«Servono riforme strutturali»

Secondo il leader sindacale, tra il 2022 e il 2024 lavoratori e pensionati hanno perso circa mille euro a testa.
«Queste somme devono essere restituite subito, anche attraverso un conguaglio fiscale», spiega.

Ma non basta. Per Landini serve una riforma strutturale del sistema fiscale, che introduca un meccanismo automatico di indicizzazione e una vera redistribuzione:

  • lotta all’evasione fiscale
  • tassazione progressiva di patrimoni, rendite e profitti

Gaza e Palestina: la posizione del sindacato

Landini ribadisce che non intende candidarsi e resterà segretario fino al 2027, ma spiega perché la Cgil scenderà in piazza per Gaza e la Palestina.

«Da sempre difendiamo il principio dei due popoli, due Stati. Un sindacato deve dire no alle guerre. Abbiamo inviato aiuti umanitari a Gaza e oggi sosteniamo chi porta cibo e medicine a chi muore di fame», afferma.

Il leader sindacale critica duramente il governo Netanyahu e accusa l’esecutivo italiano di non fare abbastanza: «È grave che l’Italia non riconosca la Palestina, non sospenda il commercio di armi e non lavori per il cessate il fuoco».

«Sanità al collasso, basta bonus»

Landini propone una «manovra prima della manovra». Per lui la priorità non sono gli incentivi a pioggia ma i servizi essenziali.

  • Sanità pubblica in crisi, con liste d’attesa interminabili e personale insufficiente e malpagato
  • Aumento della cassa integrazione e crisi in settori chiave come auto, chimica, elettrodomestici e acciaio
  • Troppi morti sul lavoro: quattro al giorno in media

La conclusione è netta: «Basta con i bonus alle imprese. Chi deve assumere lo fa anche senza incentivi».

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