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Maxi fabbrica di sigarette illegali scoperta tra Lazio e Sicilia: sequestri per tonnellate di tabacco

Pubblicato il 18 Dicembre 2025

L’operazione della Guardia di Finanza

I Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Palermo, in collaborazione con i colleghi di Roma e Frosinone, hanno smantellato una vasta organizzazione dedita alla produzione e allo stoccaggio di sigarette di contrabbando.
L’operazione ha portato alla scoperta di due stabilimenti industriali clandestini, situati a Pomezia e Ferentino, utilizzati per la lavorazione illegale del tabacco.

Linee di produzione su scala industriale

L’organizzazione aveva allestito due vere e proprie linee di produzione su larga scala, complete di macchinari e attrezzature all’avanguardia, in grado di produrre fino a 4 milioni di sigarette al giorno.
Uno dei capannoni era dedicato esclusivamente allo stoccaggio del prodotto finito, pronto per essere immesso sul mercato illecito.

Sequestri per milioni di euro

Nel corso delle perquisizioni, effettuate in un’area complessiva di circa 4.000 metri quadrati, i finanzieri hanno sequestrato:
27 tonnellate di sigarette, 19 tonnellate di tabacco, 134 bancali di precursori e materiali di confezionamento, oltre a 4 autoarticolati utilizzati per il trasporto.
Il valore degli impianti sequestrati è stato stimato in oltre 2 milioni di euro. Le sigarette riportavano anche loghi di noti marchi internazionali, configurando ulteriori ipotesi di contraffazione.

Indagine coordinata dalla Procura Europea

L’inchiesta è stata coordinata dalla Procura Europea. Nelle attività di produzione erano coinvolti sette cittadini bulgari e ucraini, tutti denunciati per detenzione di tabacchi lavorati di contrabbando e contraffazione di marchi.

Sistemi anti-controllo e tecniche sofisticate

Gli investigatori hanno accertato che gli addetti alla produzione utilizzavano dispositivi jammer e rilevatori di frequenze, strumenti impiegati per inibire le comunicazioni radio e individuare eventuali sistemi di localizzazione satellitare installati dalle forze dell’ordine, nel tentativo di proteggere le attività illegali.

Monitoraggi, droni e appostamenti

Per arrivare all’individuazione degli stabilimenti è stata necessaria una complessa attività di monitoraggio, basata su sistemi di videosorveglianza, prolungati appostamenti e pedinamenti, nonché sull’impiego di droni, come spiegato dagli stessi investigatori.

Un danno enorme per le finanze pubbliche

Secondo le stime, se le sigarette sequestrate fossero finite sul mercato, avrebbero causato un mancato introito di circa 7,4 milioni di euro tra accise e IVA evasa per lo Stato italiano e l’Unione Europea.
Il profitto giornaliero dell’organizzazione è stato quantificato in circa 700 mila euro, per un potenziale guadagno annuo superiore a 240 milioni di euro e un danno complessivo alle finanze pubbliche stimato in circa 160 milioni di euro.

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