Pubblicato il 23 Ottobre 2025
Un sistema fraudolento ai danni dei risparmiatori
Una ex consulente finanziaria e bancaria, oggi in pensione e cancellata dall’albo dal 2014, è stata arrestata dalla Guardia di Finanza di Savona per aver messo in piedi un maxi sistema fraudolento che ha fruttato oltre 5 milioni di euro.
L’indagata, che operava come procacciatrice di affari, avrebbe raggirato decine di risparmiatori promettendo guadagni sicuri e convincendoli ad affidarle la gestione dei loro capitali.
Tra i reati contestati figurano: abusivismo finanziario, truffa aggravata, riciclaggio, impiego di denaro di provenienza illecita e autoriciclaggio.
Il meccanismo dello “schema Ponzi”
Secondo gli inquirenti, la donna avrebbe ideato un modello piramidale, il cosiddetto “schema Ponzi”, con il quale trasferiva i fondi raccolti dai clienti direttamente sui conti correnti propri e dei familiari.
Il denaro dei nuovi investitori veniva quindi utilizzato per coprire le richieste di rimborso dei precedenti, fino al collasso del sistema.
L’indagine e le prime segnalazioni
L’inchiesta è partita dall’analisi di movimenti sospetti sui conti dei familiari della donna, registrati tra il 2020 e il 2025, per un totale superiore ai 5 milioni di euro, giustificati da causali generiche.
A questi sospetti si sono aggiunte le denunce dei clienti truffati, che non hanno più visto i propri risparmi.
Oltre cento risparmiatori coinvolti
La donna, forte della sua lunga esperienza nel settore bancario, aveva conquistato la fiducia di 112 investitori del Nord Italia, tra cui ex clienti, pensionati, professionisti e dirigenti di multinazionali, con età comprese tra i 30 e i 70 anni.
Si presentava come rappresentante di un istituto bancario e assicurativo svizzero, mostrando falsi prospetti finanziari che attestavano rendimenti in fondi comuni lussemburghesi.
Le indagini e il sequestro dei beni
Grazie a una complessa attività investigativa condotta sotto la direzione dell’Autorità Giudiziaria, con la collaborazione degli organismi di vigilanza del settore bancario, è stato possibile ricostruire l’intero sistema di frode.
La Procura ha disposto per la donna la custodia cautelare agli arresti domiciliari e ha ordinato il sequestro di 23 immobili situati nel Ponente Ligure, oltre a un’auto di lusso.
I beni sequestrati verranno destinati al risarcimento delle vittime del raggiro.
Recuperati milioni di euro sottratti al fisco
Parallelamente, l’Autorità Giudiziaria, in collaborazione con il locale Ufficio delle Entrate, ha richiesto l’apertura della partita IVA della donna per effettuare una verifica fiscale.
Da quest’ultima è emerso un evasione di circa 3 milioni di euro, che sono stati recuperati e restituiti all’erario.
Un caso che mette nuovamente in luce quanto sia essenziale verificare sempre l’autenticità e la professionalità di chi gestisce i propri risparmi, per evitare di cadere vittima di truffe finanziarie sofisticate.

