Pubblicato il 16 Agosto 2025
La lettera consegnata da Donald Trump
Durante il summit di Anchorage, in Alaska, Donald Trump ha consegnato a Vladimir Putin una lettera firmata da Melania Trump. Secondo quanto rivelato da Reuters, la first lady, di origine slovena, avrebbe sollecitato il presidente russo ad affrontare la questione della deportazione dei bambini ucraini in Russia.
Melania viene descritta dai media statunitensi come molto attiva nel convincere il marito a cercare una soluzione di pace per il conflitto in Ucraina. In particolare, la sua attenzione si concentra sul tema dei minori sottratti durante l’invasione russa, un aspetto citato esplicitamente nella lettera.
Il tema è seguito da tempo anche dal Vaticano, con le missioni diplomatiche del cardinale Matteo Zuppi, impegnato sin dall’inizio della guerra.
I numeri della deportazione
Le stime sui bambini ucraini deportati in Russia variano a seconda delle fonti, ma tutte delineano un quadro grave.
- Il governo di Kiev parla di 20mila minori portati via con la forza.
- Lo Humanitarian Research Lab dell’Università di Yale alza la cifra a 35mila bambini, distribuiti in 57 strutture: 43 in Russia e nelle zone occupate, 13 in Bielorussia.
- La Corte europea dei diritti dell’uomo aveva già documentato 7.890 deportazioni nei primi otto mesi di guerra.
La strategia della russificazione
Secondo The Insider, il Cremlino avrebbe destinato l’equivalente di 825 milioni di dollari a un programma di “educazione patriottica”.
L’Istituto per lo Studio della Guerra (Isw) spiega che la deportazione dei minori rientra in una strategia di russificazione forzata, perseguita attraverso un vero e proprio “lavaggio ideologico”.
Questo processo si sviluppa con strumenti apparentemente ordinari ma mirati: manuali scolastici riscritti, attività extrascolastiche orientate, campi estivi a tema patriottico.