Pubblicato il 1 Agosto 2025
Intervento della ResQship: recuperate 12 persone su 15 cadute in mare
Una persona è morta e tre risultano disperse durante un’operazione di salvataggio effettuata dalla barca a vela Nadir, appartenente all’organizzazione non governativa tedesca ResQship. La tragedia è avvenuta nel Mediterraneo centrale, durante il tentativo di soccorso a un’imbarcazione in difficoltà.
Testimonianze drammatiche: 15 persone in acqua, solo 12 salvate
Secondo quanto riportato dai sopravvissuti, 15 migranti erano caduti in mare prima dell’arrivo dei soccorritori. La Nadir è riuscita a recuperarne 12, mentre una persona è stata trovata senza vita e tre risultano ancora disperse. In totale, 36 persone sono state tratte in salvo durante l’operazione.
A bordo anche donne incinte, neonati e persone con gravi condizioni mediche
Tra i migranti soccorsi si trovavano nove donne, due delle quali in gravidanza, due neonati, due bambini e diversi individui affetti da ustioni chimiche e disidratazione grave. In particolare, una delle donne incinte, al settimo mese, ha dichiarato di non sentire più il battito del feto da oltre 24 ore, come riferito dall’equipaggio della ONG.
Partiti dalla Tunisia: sei giorni in mare senza carburante
I sopravvissuti hanno raccontato di essere partiti da Sfax, in Tunisia, sei giorni prima del salvataggio. Già dal secondo giorno di navigazione avevano esaurito il carburante, restando alla deriva.
L’intervento dopo la segnalazione aerea della Sea-Watch
L’operazione di salvataggio è stata avviata grazie a una segnalazione dall’aereo Seabird 2 della ONG Sea-Watch. La Nadir si trovava da poco di nuovo in zona operativa, dopo 20 giorni di fermo amministrativo. Immagine di repertorio

