Pubblicato il 31 Dicembre 2025
L’identificazione grazie alle telecamere
Si chiamava Aurora Livoli, aveva 19 anni la giovane rinvenuta morta lunedì mattina in via Paolo Paruta, nella zona nord di Milano. L’identità della ragazza è stata accertata dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale, coordinati dal colonnello Antonio Coppola, attraverso le immagini dei sistemi di videosorveglianza.
I filmati la mostrano mentre cammina in via Padova, apparentemente tranquilla, con un uomo poco distante alle sue spalle. Lo stesso individuo viene ripreso circa un’ora dopo mentre percorre la strada in senso opposto, questa volta da solo. Cosa sia accaduto in quel lasso di tempo resta ancora avvolto nel mistero.
La scomparsa e gli ultimi contatti
Aurora, nata a Roma e residente in provincia di Latina, si era allontanata da casa il 4 novembre, come denunciato dai familiari. L’ultimo contatto telefonico con la famiglia risale alla mattina del 26 novembre, quando la ragazza aveva riferito di stare bene e di non voler rientrare a casa, senza però indicare dove si trovasse.
La sua presenza a Milano è emersa solo ora, grazie a un fotogramma decisivo che la ritrae nei pressi del luogo in cui è stata poi trovata morta. Nell’immagine Aurora appare con capelli scuri sciolti, lo sguardo basso, le mani nelle tasche di un giubbotto scuro, abbigliamento simile alla maglia, ai pantaloni della tuta e alle scarpe da ginnastica che indossava.
L’uomo con lei e il luogo del ritrovamento
Dietro di lei, nella stessa ripresa, compare un uomo alto e magro, vestito con un pile bianco. Non emergono segnali di tensione o inseguimento: al contrario, i due sembrano procedere insieme verso la stessa destinazione. Entrano nel condominio al civico 74 di via Paruta, come se conoscessero l’accesso sempre aperto dello stabile.
È proprio lì, in un vialetto vicino a un’aiuola, che la giovane viene trovata al mattino successivo dal custode, stesa a terra a pancia in giù. Non aveva con sé documenti, cellulare o segni identificativi. Anche le verifiche delle impronte negli archivi Afis, così come i controlli nei centri di accoglienza della città, non avevano inizialmente fornito riscontri.
Le indagini e l’autopsia
Nessuno dei residenti della zona ha saputo riconoscerla: nessuno l’aveva mai vista prima. Per questo motivo la Procura ha autorizzato la diffusione delle immagini di videosorveglianza, l’unico elemento utile per arrivare all’identificazione.
Ora si attende l’autopsia, che dovrà chiarire le cause della morte. L’esame stabilirà se i segni presenti sul collo siano collegati al decesso o precedenti e se la ragazza abbia subito violenze prima di morire. Parallelamente, gli investigatori stanno lavorando per identificare l’uomo ripreso insieme ad Aurora, ritenuto una figura chiave per ricostruire le ultime ore di vita della 19enne.
Il legame con la scuola
Aurora Livoli aveva frequentato lo stesso istituto di Paolo Medico, il 14enne che si è tolto la vita nel settembre scorso. Come confermato dalla dirigenza dell’Itis Pacinotti, Aurora si era diplomata lo scorso anno nella sede di Fondi, mentre il ragazzo frequentava la succursale di Santi Cosma e Damiano. Una coincidenza che riporta l’attenzione su storie giovanili segnate da fragilità e sofferenza.
Fonte: Ansa

