Pubblicato il 30 Luglio 2025
Scoperta una truffa da 400mila euro ai danni dello Stato
Avrebbero continuato a incassare per vent’anni la pensione della nonna deceduta, ma sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza di Milano e ora sono indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, madre e figlio avrebbero incassato indebitamente circa 400.000 euro dal 2005 fino a oggi.
Gli indagati, rispettivamente figlia e nipote della pensionata, avrebbero sfruttato la mancata comunicazione del decesso e la presenza di un conto corrente cointestato aperto poco prima della morte dell’anziana. Questo stratagemma avrebbe permesso l’erogazione mensile dell’assegno previdenziale per quasi due decenni, senza alcuna interruzione.
Il conto cointestato e la mancata segnalazione della morte
Dalle indagini è emerso che nessuna comunicazione del decesso è mai stata inviata all’istituto di credito, consentendo così il proseguimento illecito dei versamenti. Il conto corrente cointestato si è rivelato l’elemento chiave per portare avanti la frode senza destare sospetti per anni.
L’analisi della documentazione bancaria ha fatto emergere numerose irregolarità, tra cui l’utilizzo di moduli con dati anagrafici e firme della defunta, compilati oltre dieci anni dopo la sua morte.
Documento d’identità falsificato per eludere i controlli
Un elemento particolarmente grave rilevato dalla Guardia di Finanza riguarda l’uso di un documento d’identità falsificato, presumibilmente impiegato per aggirare gli obblighi previsti dalla normativa antiriciclaggio. Il documento in questione riportava una data di emissione successiva alla morte della pensionata, un’anomalia che ha fatto scattare ulteriori verifiche.
La truffa è ora al vaglio della magistratura milanese, mentre le autorità stanno procedendo alla quantificazione esatta del danno erariale e alla verifica di eventuali altri benefici percepiti in modo illecito.