Pubblicato il 22 Agosto 2025
Il blitz all’alba
Il Leoncavallo, storico centro sociale di Milano conosciuto in tutta Italia, è stato ufficialmente sgomberato. L’operazione è avvenuta all’alba di giovedì 21 agosto, quando le forze dell’ordine sono entrate nella struttura senza trovare alcun attivista all’interno. Nessun incidente si è verificato, ma non sono mancate le polemiche.
La reazione di Fedez
Tra le voci critiche si è fatto sentire anche Fedez, rapper e personaggio televisivo milanese. Con un post su Instagram ai suoi 13,5 milioni di follower, ha pubblicato una foto del centro sociale scrivendo: “L’involucro splendente di una città che è stata svuotata di tutto. Anche della sua stessa identità”.

Una lunga storia di occupazioni
Il Leoncavallo era occupato abusivamente dal 1994 e da anni al centro di dispute giudiziarie. Nel novembre scorso, la Corte d’Appello di Milano aveva condannato il Viminale a versare 3 milioni di euro alla famiglia Cabassi, proprietaria dell’area, per il mancato sgombero.
Lo Stato, a sua volta, aveva cercato di rivalersi sugli attivisti del centro sociale, in particolare su Marina Boer, presidente dell’Associazione mamme antifasciste del Leoncavallo. Per questo motivo, i militanti avevano lanciato una raccolta fondi per far fronte alla richiesta economica, ma senza raggiungere l’obiettivo sperato.
Lo sgombero anticipato
Il 15 luglio, lo sgombero era stato rinviato per la 133esima volta. Una nuova visita dell’ufficiale giudiziario era prevista per il 9 settembre, ma l’attesa è stata interrotta da un blitz congiunto di polizia e carabinieri, che hanno proceduto all’evacuazione definitiva della struttura.
Con questo intervento si chiude un capitolo lungo decenni, lasciando aperto il dibattito sul futuro di uno degli spazi sociali più discussi e simbolici d’Italia.

