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Milazzo, risonanza a ragazza invalida fissata fra un anno e mezzo: denuncia arriva in Procura

Pubblicato il 20 Luglio 2025

Il caso di una giovane affetta da sindrome di Behçet nel Messinese

PALERMO, 20 luglio. La vicenda di una giovane invalida messinese ha scatenato un’ondata di indignazione e portato l’attenzione della Procura su gravi disfunzioni nel sistema sanitario.

Un’attesa inaccettabile

Una ventitreenne di Milazzo, affetta da sindrome di Behçet e invalida all’80%, si è vista fissare una risonanza magnetica per dicembre 2026: un’attesa di un anno e mezzo. La ragazza è anche beneficiaria della legge 104, comma 3, e ha già subito diversi interventi chirurgici e gravi patologie all’addome. Eppure, secondo quanto riferito dal sovracup, non le è stato riconosciuto alcun percorso preferenziale per ottenere l’esame.

Una storia di sofferenze e denunce

A rendere pubblica la vicenda è stata la Gazzetta del Sud, che ha raccontato la lunga battaglia sanitaria di O. (iniziale del nome), iniziata all’età di 12 anni. La madre della giovane ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dalle strutture ospedaliere, ma ha denunciato le gravi carenze del sistema di prenotazione, che in passato l’hanno costretta a pagare 1.300 euro per esami diagnostici urgenti a cui la figlia avrebbe dovuto avere accesso gratuitamente.

Il sovracup: “Nessuna possibilità di anticipo”

Secondo quanto comunicato dal sovracup, le due risonanze magnetiche necessarie non risultano eseguibili in intramoenia. Le prime date utili presso il Policlinico di Messina sono fissate a giugno e ottobre del 2026.

La denuncia

Di fronte all’assurdità della situazione, la famiglia ha deciso di agire legalmente, presentando una denuncia ai carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto. L’obiettivo è fare luce su un sistema che, pur in presenza di documentate situazioni di fragilità e urgenza clinica, non garantisce tempi di cura compatibili con le condizioni di salute dei pazienti.

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