Pubblicato il 30 Ottobre 2024
Rita De Crescenzo, la nota titoker napoletana, ancora una volta finisce sulle pagine di cronaca. Se nelle altre vicende era stata lei a violare la legge, come quando arrivò a sirene spiegate a bordo di un’ambulanza per l’inaugurazione di un nuovo negozio, questa volta è lei ad avere chiesto l’aiuto della legge dopo essere stata minacciata di morte.
Rita De Crescenzo minacciata da uomini della camorra
“A volerti uccidere siamo io e papà. Scrivilo quando vai a fare la denuncia” – queste le parole con cui Antonio Piccirillo avrebbe minacciato Rita De Crescenzo, celebre figura di TikTok, causando l’apertura di un’indagine da parte della procura di Napoli. L’episodio, risalente al 2021, si inserisce in un contesto complesso: Antonio è il figlio di Rosario Piccirillo, ritenuto esponente di spicco del clan della “Torretta”, federato con l’Alleanza di Secondigliano.
Lunedì 28 ottobre, a tre anni dai fatti, sono stati emessi mandati d’arresto che hanno portato in carcere padre e figlio. Rosario, già detenuto, è considerato il capo del clan che ha solidi legami con il sistema criminale dell’Alleanza. Il figlio di Rosario, Antonio, aveva preso le distanze dalla vita del padre e lo aveva anche rinnegato, in seguito a una tragica sparatoria che aveva coinvolto la sua giovane figlia.
La gestione delle boe
Al centro delle minacce, secondo le indagini, ci sarebbe stata la gestione di alcuni posti d’ormeggio in via Caracciolo, formalmente assegnati a Salvatore Bianco, marito della De Crescenzo. Antonio Piccirillo si sarebbe presentato a casa dei due, esigendo con prepotenza i posti e rivendicando un diritto di proprietà sostenuto dai legami con la famiglia. Prima di andarsene, avrebbe addirittura proposto un incontro con il padre nel casertano, all’epoca impossibilitato a muoversi da Napoli per via della libertà vigilata. La De Crescenzo e il marito però avrebbero rifiutato per paura.

