Pubblicato il 17 Aprile 2025
Una vita e una morte nell’ombra
Un mese fa, in una villetta del Veronese, sono stati scoperti i corpi senza vita di Marco Steffenoni (75 anni) e della moglie Maria Teresa Nizzola (76 anni). La tragica scoperta ha svelato una solitudine profonda, che ha avvolto la loro vita fino agli ultimi istanti e oltre.
Dalle prime verifiche, è emerso che i due erano morti da almeno quattro mesi: l’ultima bolletta rinvenuta risale a ottobre 2024. Nessuno li aveva cercati, nessuno aveva segnalato la loro assenza. E ancora oggi, nessun familiare si è fatto avanti per occuparsi delle esequie. Sarà il Comune di Verona a provvedere al funerale.
Il ritrovamento grazie all’esplorazione urbana
A scoprire i corpi sono stati alcuni giovani appassionati di urbex, la pratica di esplorare edifici abbandonati. È stato proprio durante una di queste spedizioni che i ragazzi si sono imbattuti nel silenzio irreale della villetta e nella tragica scena dei due corpi mummificati.
La scoperta ha riportato alla luce una quotidianità vissuta nell’isolamento più totale. Anche dopo che la notizia è stata resa pubblica, nessun parente o conoscente si è presentato per reclamare le salme. I corpi sono ancora conservati presso l’Istituto di medicina legale dell’ospedale di Borgo Roma, in attesa di una sepoltura pubblica.
Autopsia e dubbi sulla morte: spunta una cospicua eredità
Secondo quanto rivelato dall’autopsia, Marco Steffenoni sarebbe deceduto a causa di un infarto. Più complessa la situazione della moglie, per la quale si attendono i risultati degli esami tossicologici per chiarire le cause del decesso. I risultati sono previsti tra oltre un mese.
Un dettaglio fondamentale degli esami sarà stabilire chi dei due sia morto per primo, informazione che potrebbe influire sull’assegnazione del notevole patrimonio della coppia.
Testamenti multipli e possibili beneficiari
Secondo alcune indiscrezioni, Maria Teresa Nizzola avrebbe redatto più testamenti, indicando come primo beneficiario il marito, ma citando anche organizzazioni benefiche e associazioni animaliste. Al momento, però, non è ancora certo se esista un erede unico e designato.
In attesa di chiarimenti, il destino dell’eredità resta sospeso, come sospesa è stata, fino alla fine, la vita di una coppia dimenticata dal mondo.

