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Giuliano De Seta

Morte di Giuliano De Seta: chiusa l’inchiesta a quasi tre anni dalla tragedia

Pubblicato il 3 Luglio 2025

Travolto durante l’alternanza scuola-lavoro: aveva solo 18 anni

Era il 9 settembre 2022 quando Giuliano De Seta, appena 18enne, perse la vita mentre stava svolgendo un’attività di alternanza scuola-lavoro presso la ditta Bc Service di Noventa di Piave. Originario di Salgareda (Venezia) e studente dell’Istituto Tecnico Leonardo Da Vinci, sezione elettrotecnica, Giuliano è stato travolto da una pesante lastra d’acciaio, rimanendo ucciso sul colpo.

Quasi tre anni dopo, la vicenda giudiziaria si è chiusa con due patteggiamenti e due archiviazioni, anche se restano ancora dubbi su alcuni aspetti dell’incidente.

Patteggiamenti per i vertici aziendali, archiviate preside e tutor

Durante l’udienza del 2 luglio, la giudice Claudia Ardita ha accolto il patteggiamento a due anni di reclusione (pena sospesa) per Luca Brugnerotto, amministratore unico della Bc Service. Sandro Borin, responsabile della sicurezza, ha invece patteggiato un anno e quattro mesi, anche per lui con pena sospesa. Entrambi erano accusati di omicidio colposo.

È stata invece archiviata la posizione della dirigente scolastica Anna Maria Zago e quella del tutor scolastico Attilio Sguerzi, poiché il loro coinvolgimento nella tragedia è stato giudicato non determinante.

Indagini ancora aperte sull’operaio presente al momento del fatto

La richiesta di archiviazione per l’operaio che lavorava insieme a Giuliano il giorno dell’incidente non è stata accettata. Il legale della famiglia De Seta si è fermamente opposto, e il giudice per le indagini preliminari ha fissato un’udienza ad hoc nei prossimi mesi per approfondire il suo ruolo.

Secondo quanto riportato da VeneziaToday, ci sono ancora punti oscuri che non hanno trovato risposta: il più importante riguarda chi azionò il carroponte che ha spostato la lastra metallica sulla traiettoria del giovane, causando l’incidente fatale.

La famiglia di Giuliano continua a chiedere verità e giustizia, perché una tragedia simile non si ripeta mai più.

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