« Torna indietro

Morte di Paolo: Nostro figlio era perseguitato, dicono i genitori. “Inutili decine di denunce”

Un ragazzo di 15 anni si è tolto la vita dopo anni di bullismo. I genitori raccontano le vessazioni subite e il fratello scrive al Ministro: “Si è ucciso per colpa dei bulli”.

Pubblicato il 16 Settembre 2025

“Solo un compagno di scuola è venuto al funerale di nostro figlio. Solo i suoi genitori ci hanno mandato un messaggio. Gli altri hanno taciuto”.

Parole piene di dolore e rabbia quelle pronunciate da Giuseppe e Simonetta, mamma e papà del ragazzo di 15 anni, Paolo, che si è tolto la vita alla vigilia del ritorno a scuola, dopo anni di vessazioni da parte de compagni a Santi Cosma e Damiano, in provincia di Latina.

“Nostro figlio era perseguitato. Abbiamo sempre denunciato tutto, ma nessuno ci ha ascoltati. Era un bravo studente, sensibile, amava la musica, cucinare, pescare col papà. Ma per questo, e per i suoi capelli biondi e lunghi, veniva deriso: “femminuccia”, “Nino D’Angelo”. Lo aspettavano nei bagni, lo isolavano, lo facevano piangere. Prima alle elementari, alle medie, e anche alle superiori.

“Alle elementari fu aggredito da un compagno con un cacciavite di plastica. La maestra non intervenne. Noi andammo dai Carabinieri. Abbiamo sempre segnalato tutto, verbalmente e per iscritto. Ma nulla è cambiato. Nulla.”

Il fratello ha scritto al Ministro dell’Istruzione: “Si è ucciso per colpa dei bulli che lo perseguitavano. Era diverso. Difendeva i più deboli. Per questo lo chiamavano spione. Era solo. L’ultima sera ha preparato il pane e i biscotti. Il giorno dopo si è tolto la vita”.

#Bullismo #Scuola #Suicidio #Latina #Adolescenza #Genitori #Istruzione #Ministero #Vittima

Per le vostre segnalazioni alla nostra redazione, potete usare il canale messanger su facebook, oppure scrivere a latina@dayitalianews.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *